28/09/2020
Chi è che attiva la risposta immunitaria?
Cos'è che influenza la risposta immunitaria?
Chi la controlla? e perchè?
Quando il nostro organismo, o quello di un nostro animale, viene a contatto con qualcosa di estraneo, si innescano una serie di meccanismi finalizzati a riconoscere questa cosa, capire se può fare del male e di conseguenza gestirne la presenza e l'eliminazione.
Siamo abituati a considerare queste azioni come tipiche del sistema immunitario ma in realtà a prendere parte a queste attività entrano in gioco anche gli ormoni, neuropeptidi e altre sostanze che vengono rilasciate anche da cellule che non fanno parte del sistema immunitario.
I linfociti sono cellule immunocompetenti che prendono ordini da diversi "colonelli", facenti parte del sistema endocrino, nervoso e persino emotivo. Eh già, anche le emozioni possono influenzare i soldati che andranno a combattere contro virus e batteri.
La paura, ad esempio, genera una condizione di cambiamento del sistema simpatico determinando una scorretta distribuzione delle cellule immunitarie con conseguente mancato controllo di un'infezione.
La fase di recupero che segue a infezioni o ferite, prevede un aumento delle citochine pro-infiammatorie. Queste inducono il "sickness behavior" o "comportamento del malato, che induce sonnolenza, diminuzione dell’esplorazione sociale, riduzione della libido e dell’aggressività, nonchè l’adozione di comportamenti generali di rinuncia e di astensione dalle normali attività, sia fisiche che mentali. Questi cambiamenti comportamentali hanno il chiaro intento di adattare l'organismo per supportare il recupero dopo ferite o malattie. Il diminuito utilizzo dell’energia permette il recupero e i processi riparativi a carico dei tessuti.
Quando un animale, uomo compreso, si confronta con uno stressor che non riesce a gestire, aumenta la produzione di citochine pro-infiammatorie. Ad esempio, in uno scontro con un animale dominante e aggressivo, la diminuzione dell’aggressività, indotta dalle citochine, può essere un comportamento adattivo in quanto diminuisce la possibilità di essere attaccato.
Gli animali subordinati, uomo compreso, sviluppano una certa resistenza ai glucocorticoidi. In questa condizione, il recettore dei glucocorticoidi sulle cellule immunitarie è downregolato e le cellule non rispondono a questi ormoni. Di conseguenza avremmo una produzione incontrollata di citochine pro-infiammatorie.
L’incremento delle citochine pro-infiammatorie potrebbe rivestire un significato adattivo in corso di situazioni di minaccia incontrollabile. Il senso di tutto questo potrebbe risiedere nel promuovere la guarigione di eventuali ferite, attraverso il maggior coinvolgimento di cellule sui tessuti che possono essere coinvolti in traumi o essere aggrediti da agenti infettivi.
L'infiammazione quindi è un processo opportuno nella stragrande maggioranza dei casi, utile non solo per gestire agenti infettivi e riparare ferite, ma anche a modificare il nostro comportamento al fine di addatare questa condizione alla situazione di malattia.
Come si vede, il ruolo del sistema immunitario è fortemente influenzato dalle emozioni, dall'attivazione del Sistema Simpatico e, non ultimo, dall'influenza degli ormoni.