21/01/2018
COME MINIMIZZARE GLI EFFETTI COLLATERALI DEI FARMACI CON L’USO DI INTEGRATORI.
Una delle principali differenze tra farmaci e integratori è data dal fatto che i farmaci hanno spesso effetti collaterali, gli integratori raramente. I farmaci curano un disturbo, gli integratori lo prevengono. Il principio attivo contenuto nel farmaco è indubbiamente superiore a quello contenuto nell’integratore, proprio per questa ragione: il farmaco cura, l’integratore preserva il benessere.
📌 Il ruolo degli integratori alimentari nel ridurre le possibili carenze date dall’assunzione di determinati farmaci.
Una delle cose che i pazienti temono di più è l'effetto collaterale dei farmaci. Del resto sappiamo bene che qualsiasi agente farmacologico assieme al suo potenziale terapeutico si porta dietro anche qualche rischio. Quello che è meno noto è che spesso gli effetti collaterali possono essere minimizzati con l'uso di alcuni integratori alimentari. A volte gli effetti collaterali dei farmaci ad uso comune sono, infatti, legati alla loro capacità di ridurre la biodisponibilità di importanti nutrienti esponendo così il paziente ad un rischio di specifiche carenze, in un momento in cui il corpo è più vulnerabile a causa della malattia.
In questi casi associare al farmaco un integratore alimentare può risolvere il problema e permettere di ottenere l’effetto terapeutico voluto in condizioni di maggior sicurezza.
🔹 Un caso molto frequente riguarda le moltissime persone che assumono statine per tenere a bada il colesterolo. Pochi sanno che questi farmaci nel bloccare la produzione di colesterolo, ostacolano anche la formazione di coenzima Q10, un cofattore fondamentale nella produzione di energia a livello cellulare oltre che un potente antiossidante. La carenza di coenzima Q10 può portare a stanchezza e dolori muscolari oltre che aumentare significativamente il rischio di sviluppare stress ossidativo e, da lì, di accelerare l’invecchiamento.
A volte le statine possono essere sostituite con prodotti naturali di riso rosso fermentato (*) in particolare se l’assunzione avviene in parallelo con una corretta l’alimentazione. Ma, in altri casi, ciò non è possibile e occorre continuare la terapia farmacologica a lungo termine. In queste condizioni è fondamentale associare un integratore di coenzima Q10 possibilmente nella forma di ubichinolo ad un dosaggio di 50-100mg al giorno.
🔹 Un altro caso tipico riguarda le tante persone che usano farmaci per tenere a bada la pressione arteriosa. Anche betabloccanti e diuretici possono ridurre la disponibilità di coenzima Q10 e anche di vitamine del gruppo B, magnesio, calcio e potassio causando stanchezza e ridotta prestazione muscolare. L’utilizzo di un multivitaminico è una pratica molto utile in associazione anche in questo caso con coenzima Q10.
🔹 Chi utilizza metformina per tenere sotto controllo la glicemia e la produzione di insulina deve prestare attenzione al rischio di carenza di vitamina B12 e acido folico. Oltre ad una possibile anemia, questa carenza può dare debolezza, pallore, formicolii alle estremità, mal di testa, depressione e diarrea. In questi casi un’assunzione aggiuntiva di 50mcg di vitamina B12 e 400mcg di acido folico possono essere utili.
🔹 Alcuni farmaci usati contro il bruciore di stomaco e la gastrite come gli inibitori della p***a protonica (IPP), possono invece ridurre l’assorbimento di proteine rendendo necessario un aumento dell’introito tramite l’alimentazione o un’integrazione con preparati proteici o aminoacidici per evitare un indebolimento della muscolatura.
http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=33651
http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/reazioni-psichiatriche-da-inibitori-di-p***a-protonica
🔹 Per le donne che assumono anticoncezionali orali è molto importante compensare il ridotto assorbimento di vitamine del gruppo B e acido folico indotto da questi farmaci che può contribuire a generare mal di testa e cambiamenti dell’umore. Anche in questo caso un multivitaminico bilanciato è indicato.
🔹 Infine devono fare attenzione anche le persone che usano frequentemente antinfiammatori non steroidei (FANS) e cortisonici che possono ridurre la disponibilità di numerosi micronutrienti tra cui vitamina C, potassio, acido folico, vitamina B12, ferro, calcio, magnesio, zinco e vitamina D (l'assorbimento del calcio dipende in gran parte da livelli di vitamina D ottimali). Anche in questi casi è utile l’abbinamento con un multivitaminico/multiminerale bilanciato con almeno 800 UI di vitamina D.
Visto il numero di persone che assume farmaci in modo continuativo, è buona norma interrogarsi su eventuali carenze nutrizionali indotte dalle terapie prescritte e intervenire per evitarle e ridurre così il rischio di effetti collaterali a lungo termine.
P.S - I benefici derivanti dall’assunzione di integratori alimentari, necessitano di regolarità e costanza nell’assunzione (cicli di almeno 2-3 mesi, o assunzione costante durante tutto l’anno a seconda del caso).
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Dr. Filippo Ongaro
Medico degli astronauti dal 2000 al 2007
1° medico italiano certificato in medicina anti-aging
Performance coach, giornalista e scrittore
https://www.filippo-ongaro.it/integratori-effetti-farmaci/
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(*) Integratori a base di riso rosso
Gli Integratori a base di riso rosso fermentato sono spesso utilizzati in sostituzione delle statine per controllare il colesterolo alto, in quanto ritenuti un rimedio naturale e privo di rischi per mantenere in buona salute il sistema circolatorio. In realtà gli integratori a base di riso rosso fermentato sembrano avere un profilo simile a quello delle statine e possono causare, nei soggetti predisposti, la manifestazione di diversi effetti collaterali, come dolori muscolari, danni epatici o disturbi gastrointestinali. Ciò si deve principalmente al fatto che il loro principio attivo – la monacolina K – ha una struttura chimica identica a quella di una delle statine più commercializzate: la lovastatina.
La monacolina K è presente in quantità variabile nei diversi tipi di integratori a base di riso fermentato disponibili in commercio, che vengono talvolta acquistati con troppa leggerezza anche al di fuori del controllo medico. Bisogna ricordare che, seppur venduti come integratori, questi estratti contengono principi farmacologicamente attivi, quindi è sconsigliabile l’assunzione al di fuori del controllo medico.
⚠ INTEGRATORI ALIMENTARI E INTERAZIONI CON I FARMACI.
Di seguito giusto alcuni esempi pratici di interazione integratori / farmaci, partendo da quanto di più naturale ci possa essere, un frutto.
🔹 POMPELMO
Al di là delle sue proprietà benefiche, questo frutto, secondo l’ultima stima ha dimostrato interazioni con oltre 80 farmaci inficiando in maniera significativa la loro attività biologica attraverso interazioni metaboliche.
Il pompelmo è in grado di aumentare in maniera significativa la biodisponibilità di diversi medicinali, attraverso un meccanismo di inibizione dell’attività di alcuni enzimi ( P 450 CYP 3A4 ) che a livello epatico sono responsabili della trasformazione dei farmaci.
Il risultato è nella maggior parte dei casi un aumento della concentrazione di farmaco libero che può quindi comportare un aumento degli effetti collaterali del farmaco stesso con conseguenti effetti negativi.
Il pompelmo, infatti, causando l’incremento dei livelli plasmatici di alcuni farmaci, crea una condizione di sovradosaggio.
Quest’aumentata concentrazione del farmaco nel nostro organismo può divenire responsabile anche di effetti collaterali gravi, come nefropatie e cardiopatie.
Classi farmacologiche – reazioni avverse da interazione con pompelmo
• Antiaritimici – amiodarone, propafenone, carvedilolo, chinidina
• Antibiotici – claritromicina
• Antistaminici – terfenadina
• Ansiolitici – diazepam, midazolam, triazolam e buspirenone
• Calcioantagonisti – amlodipina, felodipina, nifedipina, nimodipina,
diltiazem, verapamil
• Corticosteroidi – prednisone, etinilestradiolo, progesterone
• Statine – atorvastatina, lovastatina, simvastatina
• Antivirali anti-HIV – saquinavir
• Immunosoppressori – ciclosporina, tacrolimus
• Neurologici – carbamazepina, fenitoina e clomipramina
• Chemioterapici antitumorali – vinblastina
• Anticoagulanti – warfarin
Per questo è importante per coloro che assumono farmaci fare attenzione a bere succo di pompelmo o a mangiarne il frutto durante la terapia o assumere integratori che lo contengono.
Consiglio che vale in particolare per chi sta assumendo uno dei farmaci per i quali l’interazione è stata dimostrata.
1 bicchiere di succo o 1 frutto possano interferire significativamente con il metabolismo di molti farmaci fino a 72 ore dall’assunzione.
🔹 MAGNESIO
Il magnesio ha moltissime funzioni positive per l’organismo, regolandone molti metabolismi. Trova largo impiego nel trattamento dei dolori muscolari, mestruali, nei mal di testa, come antiacido o lassativo, come stabilizzatore del tono dell’umore. Viene usato spesso anche per la profilassi o la terapia in molti disordini cardiovascolari quali ischemie ed infarto miocardico, spasmo coronarico, aritmia ventricolare e sopra-ventricolare, stati tossici indotti dalla digitale, vasospasmo cerebrale ed ictus.
Deficienze acute e croniche di magnesio sono associate ad aumenti della morbilità e della mortalità cardiovascolare.
E’ innanzitutto importante, nel momento in cui si dovesse scegliere di assumere magnesio, tenere conto di quale tipo di magnesio utilizzare in funzione delle diverse azioni specifiche ( citrato, pidolato, cloruro, idrossido, solfato ).
Nel contempo è basilare conoscere e ricordare le eventuali interazioni qualora si utilizzi contestualmente ad esempio, uno dei seguenti farmaci:
• Tetracicline possibile riduzione della biodisponibilità (Bassado, Aureomicina)
• Digossina possibile riduzione dell’assorbimento (Lanoxin, Lanitop )
• Clorpromazina possibile riduzione dell’azione sedante (Largactil, Prozil)
Il magnesio trova controindicazione nei pazienti con insufficienza renale o in terapia con digitale (Carvasin, Monoket…)
🔹 POTASSIO
E’ un minerale essenziale per l’organismo e insieme al sodio rappresenta uno dei principali regolatori idrici, ovvero presidia la distribuzione dei liquidi all’interno e all’esterno delle cellule, così come il passaggio delle sostanze nutritive all’interno della cellula stessa. Fornisce inoltre ossigeno al sistema nervoso, con il Sodio controlla il battito cardiaco e con il Calcio regola l’attività neuromuscolare.
Un’integrazione non appropriata di potassio può portare la persona ad una condizione di iperpotassiemia (eccesso di potassio) che in alcuni soggetti può provocare anche un arresto cardiaco potenzialmente fatale, condizione che può instaurarsi rapidamente e può essere asintomatica.
Può inoltre indurre un possibile peggioramento dell’insufficienza renale cronica, dell’acidosi diabetica, della disididratazione acuta, e dell’insufficienza surrenalica. Per questo motivo trova controindicazione d’uso in soggetti con questo quadro clinico e va utilizzato con cautela in chi può avere diminuita funzionalità epatica, renale e/o cardiaca
Interazioni con farmaci
• Potenziamento degli effetti elettrofisiologici dei farmaci antiaritmici (chinidina – Ritmocor ) con esacerbazione di eventi cardiaci.
• Gli inibitori di conversione dell’angiotensina ACE-inibitori (Capoten, Enapren),
inibiscono la produzione di aldosterone con conseguente ritenzione di potassio.
La somministrazione di sali di potassio in associazione ad ACE-inibitori richiede pertanto un attento monitoraggio della concentrazione plasmatica del potassio stesso.
🔹 IPERICO
Derivato da una pianta officinale, l’Hypericum perforatum, meglio conosciuta come 'Erba di San Giovanni', ha azione antidepressiva e sedativa.
E’ largamente utilizzato come antidepressivo e/o stabilizzatore del tono dell’umore e nella gestione di alcuni stati di insonnia con ottimi risultati.
Una meta-analisi internazionale del Novembre 2012 ha valutato 54 reviews, 16 studi clinici e 9 studi osservazionali. I risultati hanno evidenziato 1491 interazioni registrate tra integratori e farmaci. Tra queste, il 10% (147) sono risultate a carico dell’Iperico, che ha dimostrato di interagire in maniera significativamente con:
• contraccettivi orali
• ansiolitici benzodiazepine ( Va**um, Tavor, Xanax )
• antiemetici loperamide ( Imodium, Bimixin …)
• cortisonici desametasone ( Decadron …)
• antitumorali tamoxifene ( Nolvadex, Tamoxifene)
• anticoagulanti warfarina ( Coumadin )
🔹 WARFARIN (Coumadin)
Tra i farmaci d’elezione nelle terapie anticoagulanti, ha evidenziato interazioni con:
• Vitamina A, C, E, K :possibile aumento o riduzione della biodisponibilita’
• Iperico inducendo l’isoenzima CYP2C9, metabolizzatore del warfarin, riduce le
concentrazioni plasmatiche dell’anticoagulante (British Medical Journal – Drug and therapeutics bulletin, 2000)
• Ginkgo biloba: potenziamento del rischio di sanguinamento associato a anticoagulanti: riduzione dell’efficacia della nicardipina attraverso l’interazione con il citocromo P450
• Biancospino: inibendo la sintesi del trombossano A2 possibile aumento del rischio di sanguinamento in pazienti che assumono antiaggreganti piastrinici o anticoagulanti – Vibes J, et al: Inhibition of thromboxane A2 biosynthesis in vitro by the main components of Crataegus oxyacantha Hawthorn flower heads. - Prostaglandins Leukot Essent Fatty Acids 1994; 50:173-175
• Liquirizia: usata come espettorante nei moderni sciroppi per la tosse spesso. La sua capacità di inibire la trombina e l’aggregazione piastrinica aumenta il rischio di sanguinamento quando assunta insieme ad antiaggreganti e anticoagulanti.
CONCLUSIONI.
Resta inteso che quanto sopra descritto non ha come obiettivo il mettere in discussione il valore assoluto degli integratori ed il loro impiego, tanto meno in associazione ai farmaci convenzionali.
Gli integratori sono un prezioso strumento a supporto del benessere dell’organismo e del suo mantenimento. L’obiettivo piuttosto è quello di sensibilizzare le persone ad assumere gli integratori con le dovute cautele dopo aver raccolto tutte le informazioni del caso e senza mai sottovalutare ipotetici problemi che potrebbero insorgere dal loro uso inappropriato, da un dosaggio non corretto o per un periodo di tempo di assunzione non coerente.
La possibilità che un effetto collaterale si presenti non è così infrequente, anche se l’integratore è totalmente a base naturale.
In conclusione, qualora non si conoscano a fondo le caratteristiche di un integratore o le potenziali interazioni con altri integratori e/o farmaci, l’atteggiamento più prudente rimane quello di affidarsi ai consigli di un medico o di un professionista preparato in materia.
🔎 APPROFONDIMENTI:
FARMACI CHE CAUSANO CARENZE DI VITAMINE E MINERALI. (tabella) https://www.facebook.com/theCancerluigitosti/photos/a.494046937276198.33985089.490306234316935/1941092005905010/?type=3&theater