Giulia Cibrario Medico Veterinario

Giulia Cibrario Medico Veterinario Visite domiciliari in Torino e provincia. Iscritta all'albo di Torino (TO2658)

19/02/2025

COSA PUÒ SUCCEDERE CON LA CARNE DI MAIALE
Visto che negli ultimi post abbiamo parlato di alimentazione, ne approfitto per ricollegarmi con una piccola parentesi sulla carne di maiale a cui vi ho accennato anche dal vivo durante la presentazione ma non essendoci tempo per dilungarvisi, vorrei concentrarmici oggi perché non è un aspetto secondario .

Questi due video sono del collega Carlo Pezzuto, che ha recentemente affrontato gli esiti di questa malattia detto morbo di di Aujeszky o anche detto pseudorabbia, un virus che i nostri cani e gatti possono contrarre solo ingerendo carni crude di suidi infetti. E’ una malattia che si sviluppa nei maiali e nei cinghiali causata da un herpesvirus, ma mentre nel suino non è letale e si manifesta con aborti, natimortalità e sintomi respiratori ed è quindi causa di importanti danni economici in allevamento, per i nostri cani e gatti (e altri mammiferi domestici) è invece letale nel 100% dei casi, con questa manifestazione neurologica che porta dopo circa 3-7 giorni dall’ingestione delle carni infette, a meningoencefalite ed un prurito incoercibile talmente intenso da arrivare ad automutilarsi come vedete in questo video, e responsabile in 48h di paralisi respiratoria e morte .
Non esiste una cura.
Questi animali (se non muoiono prima da soli), vengono messi in coma farmacologico per farli morire con meno sofferenza possibile.

In Italia la diffusione negli allevamenti di suini domestici è rara poichè i nostri allevamenti sono controllati ed i suini vengono tutti vaccinati a tappeto per questo virus, tanto che alcune regioni italiane sono già valutate come indenni da anni (zero casi) e si punta a poter dichiarare eradicata la malattia dall’allevamento suinicolo su tutto il territorio italiano. Nonostante ciò è bene comunque ricordare che la malattia c’è ed il virus ad oggi continua a circolare . Se nell’allevamento suinicolo italiano la malattia è ad oggi rara, negli allevamenti di suini di alcuni stati esteri è più diffusa (sopratutto nei paesi dell’area mediterranea) quindi bisogna porre molta attenzione anche alla provenienza dei prodotti!!Nel cinghiale selvatico è una malattia invece estremamente diffusa in tutta italia. Inevitabile dire che proprio per quanto appena detto, purtroppo la maggior parte dei casi che ancora vediamo di pseudorabbia, sono su poveri cani da caccia a cui vengono somministrate dopo la battuta di caccia gli scarti di carni e frattaglie dei cinghiali o a seguito anche del semplice morso sulla preda.

L’unico modo di inattivare il virus è la cottura AL CUORE DEL PRODOTTO a 60 gradi per almeno 60 minuti oppure a 100 gradi per almeno un minuto. Per questo motivo le crocchette sono sicure come anche tutte le carni ben cotte.
La STAGIONATURA, il CONGELAMENTO e la SCOTTATURA superficiale NON INATTIVANO IL VIRUS. Per questo motivo la BARF a base di carne cruda di maiale, anche se è stata congelata, è sempre pericolosa. Alcuni negozi affermano di avere carni idonee per la BARF. In tal caso richiedete il documento firmato dalla ASL di provenienza da Azienda Ufficialmente Indenne per la malattia di Aujeszky e diffidate di chi non è in grado di fornirvi tale certificazione (ma onestamente non lo trovo comunque un motivo valido per rischiare).
I masticativi essiccati invece sono sicuri perché subiscono una cottura lenta a 60 gradi per 12-24 ore. I 60 gradi per 60 minuti vengono quindi abbondamente superati.

Nella pratica, quando diamo da mangiare al cane cosa significa per noi? A cosa dobbiamo fare attenzione? Quali cibi non dobbiamo somministrare e come dobbiamo prepararli se vogliamo stare tranquilli?
- Cuocere sempre bene fino al cuore del prodotto la carne di maiale e ancora di più la carne di cinghiale!!!
- Evitare carne cruda di maiale o carne solo scottata superficialmente o poco cotta (es: la cottura tipo roast beef non è sicura)
- Evitare salumi (pancetta, coppa, salame, prosciutto crudo, lardo, speck e qualsiasi altro prodotto a base di maiale crudo stagionato), würstel non precotti, salsiccia e salamelle crude o poco cotte
- Non dare mai salumi di cinghiale perchè il rischio per il cane è elevatissimo!!
- Evitate assolutamente che i cani vengano in contatto, anche solo accidentale, con cinghiali abbattuti o feriti o loro parti del corpo (es: zampini, pelle, visceri ecc) che a volte è possibile trovare in campagna a seguito di predazione di selvatici o spandimento di rifiuti di letamaia.

Non voglio ovviamente creare allarmismo, i nostri allevamenti di suini sono per fortuna sicuri e quindi non entriamo nel panico se al nostro cane o gatto fin ora abbiamo saltuariamente dato una fetta di salame. I sintomi della malattia si manifestano dopo pochi giorni dalla ingestione quindi se non è successo niente dopo aver somministrato l’alimento potenzialmente infetto, vuol dire che il virus non c’era.
Il consiglio però è, ora che sapete che la malattia esiste, di non perseverare a fornire carne di maiale cruda perchè se pur rara, quando il cane si infetta non c’è alcuna speranza per lui di salvarsi.
Ci sono purtroppo persone che dicono “il mio cane mangia carne cruda di maiale da 10 anni e non ha mai avuto nulla…”. Il problema è che se per 100, 1000 volte non ha mai avuto nulla, la 1001esima potrebbe prendere, il virus. E anche se la prevalenza è bassa e i casi rari, se il cane prende la malattia, IL CANE MUORE.

PRESENTAZIONE ALIMENTAZIONE. PARTE 5Oggi affrontiamo una rapida spolverata sulle diete alternative alla commerciale (cas...
16/02/2025

PRESENTAZIONE ALIMENTAZIONE. PARTE 5
Oggi affrontiamo una rapida spolverata sulle diete alternative alla commerciale (casalinga/mista, barf, BASE)

CASALINGA 🥘
La dieta casalinga è costituita da ingredienti freschi e cucinati da noi da somministrare al cane come unica fonte alimentare oppure da inserire in una dieta mista commerciale.
Mentre nel caso di una dieta mista l’inserimento di cibo casalingo non deve rispettare particolari “regole” poiché i fabbisogni vengono soddisfatti dalla presenza dell’alimento commerciale completo (facendo attenzione agli eccessi calorici), l’alimentazione invece del cane con una dieta casalinga non significa dargli gli avanzi da tavola o cucinargli ogni giorno riso pollo e zucchine senza alcun bilanciamento, ma significa cucinare delle ricette appositamente studiate per il cane ed inserire SEMPRE OGNI GIORNO le dovute integrazioni!
La dieta casalinga ha sicuramente il vantaggio di utilizzare “pochi ingredienti ma buoni” con materie prime genuine, essere solitamente più appetibile e gradita ai nostri cani anche ai più esigenti, utile per le diete ad esclusione in caso di allergie o intolleranze.
Gli svantaggi sono il costo più elevato rispetto alla media dei cibi commerciali, la necessità di organizzazione per comprare e stoccare in frigo/freezer le materie prime deperibili, per cucinare i vari ingredienti, per prepare e stoccare dei pasti pronti che vanno poi scaldati correttamente. Tutto questo risulta ancora più macchinoso in caso di viaggi e vacanze.
Inoltre la dieta casalinga potrebbe avere una scarsa appetibilità o praticabilità in caso di particolari necessità dietetiche per alcune patologie.
La dieta casalinga prevede la cottura degli ingredienti. Da un punto di vista nutrizionale questo non crea grosse variazioni sopratutto se fatta a basse temperature, ma rende l’alimento molto piu digeribile ed abbatte il rischio di infezioni alimentari.
Le verdure e soprattutto i carboidrati complessi vanno sempre ben cotti per renderli più digeribili .
La carne, se pezzo intero e non tritato, può anche essere cotta solo sulla superficie per abbattere il rischio microbiologico (tranne la carne di maiale che va sempre cotta al cuore del prodotto poiche è l’unico modo per abbattere il virus responsabile della Pseudorabbia)
Utilizzare olio di mais o di girasole. L’olio di oliva, per quanto pregiato sia per noi, non rappresenta un olio utile nell dieta del cane. Oltre ad avere un sapore che spesso risulta poco gradito, contiene sopratutto dei grassi che i cani non sono in grado di convertire in acidi grassi essenziali ed è quindi “inutile” nella dieta dei nostri cani.
Una dieta casalinga andrebbe sempre seguita con un collega nutrizionista, ma se avete un cane giovane, sano e normopeso a cui volete cucinare qualche ricetta, trovate online un carinissimo libro del Dott. Biagi “Un menu da cani” che vi fornisce tante informazioni utili e diverse ricette bilanciate da sperimentare!
Nella slide trovate poi un elenco di tutto quello che potete inserire della ciotola dei vostri cani!
Una piccola parentesi sulle leggende metropolitane: non è vero che i cani non possono mangiare salato o non possono ingerire alimenti zuccherini. Non vi sono studi che indichino che l’eccesso di sale nella dieta porti il cane a disturbi vascolari o cardiocircolatori!
Come per ogni cosa ci va il buonsenso. Ma se vi rubano qualche biscotto non gli verrà il diabete, e se gli mettete un po’ di sale sulla carne non gli verrà la pressione alta, ne altre cose brutte 🤣

BARF 🥩
Si parla molto di questo tipo di dieta che ha preso via via piede negli ultimi anni. Il nome è l’acronimo di Biologically Appropriate Raw Food quindi di “cibo sano e crudo”.
Riunite sotto il termine BARF vi sono poi varie filosofie alimentari che prevedono la somministrazione di sola carne cruda e frattaglie oppure carne e frattaglie ed ossa oppure ancora carne, frattaglie, verdure, frutta, uova, latticini, pesce ; con o senza integratori.
Come per la casalinga questo tipo di dieta può avere il vantaggio di risultare più appagante ed appetibile per alcuni cani (non per tutti) e di poter scegliere in prima persona gli ingredienti ma sicuramente è costosa e macchinosa, ancor più rispetto alla casalinga per via della conservazione e preparazione di tutti gli ingredienti, poiché il rischio microbiologico aumenta esponenzialmente se questa non viene conservata e manipolata correttamente, tanto da essere causa di tossinfezioni alimentari non solo nei nostri animali ma anche nei proprietari e da essere inserita dall’EFSA tra i rischi emergenti per la sanità pubblica, essendo causa di frequenti focolai infettivi nella popolazione.
Tra gli aspetti che si osservano con una certa frequenza in animali che seguono questa dieta, le due principali criticità molto frequenti sono un impoverimento del microbiota ed uno sbilanciamento verso ceppi patogeni, carenze o eccessi vitaminici in base agli organi e materie prime utilizzati, e sopratutto gli squilibri calcio fosforo: nei cuccioli possono portare a fratture vere e proprie o microfratture non diagnosticate, magrezza e accrescimento stentato, iperparatiroidismo.
Negli adulti è abbastanza frequente la formazione di calcoli urinari e calcificazioni renali o ectopiche. Inoltre i picchi di fosforo alimentare a lungo termine sono correlati con l’insorgenza di insufficienza renale.
Spesso quando effettuate radiografie di animali che seguono questa dieta, si presentano con un intestino “costipato” per un rallentamento del transito intestinale.
Non è adatta quindi a tutti i cani e come per la casalinga, per alcuni tipi di patologie non è possibile praticare una dieta barf.

B.A.S.E 🥣
Si tratta di un sistema di alimentazione studiato da NUTRIGENE, completo e bilanciato, adattabile alle esigenze del singolo soggetto e basato sulla carne fresca scelta e acquistata dal proprietario, che rappresenta il primo ingrediente della dieta e almeno il 70% di ogni pasto, a cui si aggiunge un preparato in polvere (contenente gli amidi, la fibra, tutte le integrazioni ed i bilanciamenti), e l’acqua.
Permette di ottenere la digeribilità e la flessibilità di una dieta casalinga, senza l’inconveniente di dover cuocere diversi alimenti e aggiungere integratori.
È una dieta con solide basi scientifiche.
Offre il vantaggio di poter personalizzare la dieta garantendo quindi variabilità al microbiota e permettendo al proprietario di fare diete ad esclusione o semplicemente cambiare gusti al cane.
È di fatto una ottima alternativa alla dieta commerciale ed un ottimo compromesso per chi non se la sente di cucinare e preparare una alimentazione casalinga, con i vantaggi di essere piu facile da fare, standardizzata, già integrata.
Può essere anche un ottimo compromesso per chi somministrava una dieta Barf ma ha avuto problemi di digeribilità o di bilanciamento e può così fornire la carne cruda ma essere sicuro di ottenere un pasto completo, digeribile e bilanciato correttamente!!

Insomma ce n’è per tutti i gusti! 💪🏻

PRESENTAZIONE ALIMENTAZIONE. PARTE 4LETTURA CARTELLINIQui di seguito ho inserito una comparazione di una serie di cartel...
12/02/2025

PRESENTAZIONE ALIMENTAZIONE. PARTE 4
LETTURA CARTELLINI
Qui di seguito ho inserito una comparazione di una serie di cartellini per capire nella pratica dove cercare tutte le informazioni che abbiamo visto fin ora con i precedenti post.
Sulla destra di ogni slide troverete un cartellino Prolife, sponsor del nostro evento. Sulla sinistra volendo essere un pochino “provocatoria” ho affiancato invece il cartellino di vari mangimi molto di moda in questo momento nell’ambiente cinofilo e anche molto costosi.

Prima foto: due cartellini di due mangimi diversi, entrambi dedicati a cani con fabbisogni energetici elevati. Il mangime di sinistra è andato molto di moda negli ultimi anni e molto spesso viene somministrato come dieta di mantenimento da molti che lo acquistano per passaparola, nonostante sia molto calorico e il loro cane non faccia attività fisica. In realtà come detto nel post dell’altro giorno, di questo tipo di mangimi sono pochi i cani che ne hanno la reale necessità.
Vediamo i cartellini. Sono entrambi ben definiti e contengono tutte le informazioni utili al consumatore. Quello Prolife è un pochino più completo poiché contiene anche il rapporto calcio/fosforo e la percentuale di proteina di origine animale evitandovi quindi di doverveli calcolare 👌🏻
Entrambi hanno composizione simile con elevato tenore di proteine 👌🏻ma anche elevato tenore di grassi (e questi abbiamo visto che possono essere una arma a doppio taglio perchè in molti cani la lunga somministrazione può portare a problemi infiammatori sopratutto a carico del colon o disturbi di assorbimento e fermentazione quando mal elaborato dagli enzimi pancreatici)
Quindi per entrambi i prodotti andrebbe valutato caso per caso se veramente c’è utilità nel somministrarlo e viene assorbito correttamente.
Guardando l’elenco degli ingredienti dovrebbe saltarvi agli occhi però una cosa lampante.
Nel cartellino di sinistra tra i primi posti nell’elenco ingredienti trovate le lenticchie ed i piselli che, essendo gli ingredienti in ordine decrescente, in questo caso rappresentano insieme insieme alle uova, ceci ed amido di piselli ed altre lenticchie che trovate nel seguito dell’elenco, il 50% della fonte di proteine di questo mangime!! 👎🏻
Nel cartellino Prolife invece si trovano sempre piselli e lenticchie tra gli ingredienti, ma questi sono verso la fine dell’elenco! Questo vuol dire che rappresentano una percentuale minima di apporto proteico del prodotto! Tant’è che a fine cartellino sono specificate le proteine di origine animale che infatti rappresentano l’80% del totale.👍🏻
Le proteine vegetali sono di minore digeribilità e valore biologico rispetto a quelle animali, ma alla ditta ovviamente costano molto meno!
Mi aspetterei quindi che il mangime di sinistra costasse molto meno del secondo, e invece… il mangime di sinistra costa 80€/10 kg , il secondo Prolife 60€/ 10 kg.
Con questo non sto dicendo che il primo non debba essere somministrato, ma a voi le conclusioni se vi stanno facendo pagare caro con un ottimo marketing. 🫰🏻

Seconda foto: qui ho affiancato altri due cartellini, entrambi di mangime per mantenimento del cane adulto con fabbisogno energetico nella media. A sinistra un altro mangime molto in voga di recente nell’ambiente cinofilo mentre a destra un monoproteico Prolife.
Qui mi pare abbastanza palese innanzi tutto la differenza sul cartellino. Mentre quello Prolife come abbiamo visto è preciso e specifico per ogni ingrediente ed ogni apporto, il secondo è sintetico, generico e non sono indicate le singole componenti. Non sono indicate l’energia metabolizzabile ne il rapporto calcio/fosforo.
L’altra cosa palese che dovrebbe saltare all’occhio nel cartellino di sinistra, è che è composto per la maggior parte da sottoprodotti di origine animale (che ricordiamoci possono essere frattaglie ma anche piume, ossa, pelle, sangue) e che il secondo e terzo ingrediente sono mais e cereali. 👎🏻
È quindi un mangime composto quasi esclusivamente da “scarti” variabili in base a quello che l’azienda avrà a disposizione a minor costo in quel periodo e per questo motivo per non cambiare le etichette ogni volta che variano le materie prime, vengono rese generiche.
Nonostante ciò il mangime di sinistra ha un costo di 60-70€/10 kg, mentre il mangime Prolife sensitive 60€/10 kg (mentre le analoghe formulazioni Prolife non monoproteiche hanno un costo di 40€/10 kg)
Ribadisco anche in questo caso, non sto dicendo che il primo non debba essere somministrato se il cane lo gradisce e lo digerisce bene. Ma state pagando un prodotto a mio avviso più scadente a peso d’oro (probabilmente al discount trovereste un analogo da 20€/10 kg 🥲)🫰🏻

Terza foto: in questo caso vi ho inserito il cartellino di un prodotto da discount a buon mercato (15-18€/10 kg) e di uno dedicato alla vendita per gli allevatori (50-70€/10 kg)
Se leggessimo le percentuali analitiche potrebbero sembrarci molto simili ai due prodotti di mantenimento della foto precedente.
Guardando la composizione degli ingredienti però dovrebbe saltarvi subito all’occhio la cosa principale, il primo ingrediente in entrambi sono i cereali. 👎🏻👎🏻
Prodotti di questo tipo sono ormai pochi ma ci sono ancora, di solito li trovate appunti tra i prodotti più economici.
Se per motivi economici dobbiamo risparmiare sul mangime ed il nostro cane le digerisce correttamente, possiamo anche acquistare prodotti con un simile cartellino, ma consapevoli di pagare poco ed avere poco.
Ma se li state somministrando, non avendo letto il cartellino e pensando di dare un prodotto di qualità, e non ve li stanno vendendo a buon mercato allora vi stanno anche un po’ “fregando”.
Onestamente a parità di prezzo si può trovare di molto meglio.

Quarta foto: altro affiancamento di un cartellino Prolife con il marchio di moda di prima, in questo caso un prodotto indicato da loro per cani atletici.
Abbiamo sempre le stesse criticità viste prima di un cartellino generico e con informazioni incomplete e di un mangime composto da scarti e sottoprodotti.
Ma qui in questo confronto ho voluto affiancarlo in maniera un pò provocatoria, ad un prodotto Prolife ipocalorico che viene venduto per animali che necessitano di perdere peso.
Perché ho fatto ciò?
Perché la prima cosa che noto io del cartellino di sinistra, è che pur non sapendo l’energia metabolizzabile poiché non specificata dalla ditta, possiamo ipotizzare che non sia un mangime in grado di sostenere attività fisica importante di un cane atletico così come indicato. Ha infatti tra le componenti analitiche la proteina vicina al limite minimo FEDIAF, tenore di grassi bassi e ingredienti con minore digeribilità. Al di là delle differenze di costo viste già prima, questo cartellino per me è di un mangime di minore qualità che andrà sicuramente benissimo per animali sedentari o per chi tende al sovrappeso. Non di certo per un cane giovane e atletico 👎🏻🙅🏼‍♀️

Quinta foto: un esempio veloce anche di qualche cartellino di cibo umido.
I primi due in alto si distinguono innanzi tutto per essere uno un alimento completo ed uno complementare. Entrambi hanno percentuali proteiche ottime per un cibo commerciale, il primo a sinistra ha un rapporto proteine/ceneri pari a 4,7 - il secondo a destra pari a 7,75 (perchè è complementare e quindi il valore non viene abbassato dall’inserimento di integrazioni e farine d’ossa)
I prodotti in basso invece hanno percentuali di proteine inferiori, maggiore umidità, rapporto proteina/ceneri pari rispettivamente a 3,2 - 3,9. Tutto entro i limiti stabiliti, ma indice di un prodotto di minore qualità rispetto ai prodotti sopra. Se dobbiamo scegliere tra questi prodotti perdiamo due minuti per leggere le informazioni principali sulla etichetta ed indirizziamoci su cartellini come quelli in alto!!
E ricordatevi sempre la differenza tra prodotti completi e complementari! Quindi se l’umido non è solo una “aggiunta” che fornite ogni tanto ma rappresenta la dieta base del cane, va somministrato regolarmente un prodotto completo.

E con oggi abbiamo terminato la presentazione sulla corretta scelta dell’alimento commerciale!
Tutte queste informazioni andrebbero intese non tanto per demonizzare oppure osannare dei prodotti; quanto per fare una scelta veramente consapevole della qualità del prodotto scelto rispetto al prezzo di vendita 💸 🙈e della idoneità del mangime rispetto allo stile di vita dinamico/sedentario dei vostri animali!
Per la prossima volta una rapida spolverata sulle diete non commerciali (casalinga, barf, BASE)

PRESENTAZIONE ALIMENTAZIONE. PARTE 3LE PERCENTUALI ANALITICHECominciamo con la percentuale analitica piu importante per ...
08/02/2025

PRESENTAZIONE ALIMENTAZIONE. PARTE 3

LE PERCENTUALI ANALITICHE
Cominciamo con la percentuale analitica piu importante per un carnivoro. LA PROTEINA.�Mentre FEDIAF definisce un limite minimo sotto il quale un mangime per un carnivoro non deve mai scendere per non andare incontro a malnutrizione proteica (21% sulla sostanza secca), al contrario la percentuale di proteina di origine animale in un mangime non ha mai un limite massimo! L’ECCESSO DI PROTEINA IN UN CARNIVORO, NON ESISTE.
Non bisogna credere alle leggende metropolitane: alti tenori di proteina non hanno effetti negativi sulla crescita dei cuccioli, non predispongono a displasia e patologie articolari, non portano a sfoghi per “intossicazione” da eccesso proteico, e non predispongono per l’ insufficienza renale o qualsiasi altra diceria possiate aver sentito (a volte ahimè anche da colleghi).
Nella maggior parte dei prodotti commerciali troverete percentuali proteiche tra il 22 ed il 30% (se stiamo acquistando un cibo umido bisogna moltiplicare X5 il tenore di proteina per sapere la percentuale sulla sostanza secca)
Salvo esigenze particolari per patologie, il miglior alimento per un animale giovane ed in salute sarà quello con percentuali più elevate di proteine di origine animale.
Ovviamente più questa percentuale analitica è elevata, più un mangime costerà perché la carne è la materia prima più costosa!�Come abbiamo visto nel post della scorsa settimana, quando guardiamo l’etichetta consideriamo sempre il tipo di fonte proteica per capire se stiamo pagando un mangime di qualità oppure un prodotto scadente: se viene specificata in maniera precisa o generica la fonte proteica, se proviene da ingredienti freschi o se invece proviene da materie prime scadenti come farine e sottoprodotti!
La lettura della etichetta servirà anche per capire se un alimento è monoproteico o se ci sono più fonti, potrebbe non essere incisivo nella scelta del mangime, ma se avete un animale soggetto ad allergie o intolleranze bisogna saper individuare in etichetta tutte le proteine contenute nel prodotto e che non vengono dichiarate sul fronte del packaging.

I GRASSI. Questi rappresentano una fonte energetica ed un modo di appetizzare le crocchette (talvolta ingredienti di scarsa qualità possono ve**re “mascherati” al palato del cane da percentuali elevate di grassi di origine animale)
I mangimi in commercio più comuni hanno percentuali di grasso che variano tra il 9% ed il 20% . Essendo i grassi una importante componente calorica nel mangime, va da sé che per animali con tendenza ad ingrassare o che fanno scarsa attività fisica quotidiana, sarebbe più opportuno scegliere mangimi con contenuti medio - bassi di grassi. Invece recentemente sono andati di moda mangimi con percentuali molto elevate, tra il 20% e il 24%, somministrati spesso in modo indiscriminato solo sulla base della marca famosa e non sulla base delle esigenze energetiche.
Quando somministriamo mangimi con tenore di grassi così elevato bisogna tenere presente che in realtà alla maggior parte dei nostri cani vengono somministrate queste diete senza che vi siano le necessità energetiche che lo giustifichino, ma anzi al contrario, quasi sempre sono animali sedentari che passano 8-10 ore chiusi in casa sul divano ed altre 12 a dormire con noi, e che con questi mangimi spesso vanno incontro al sovrappeso.
Altra importante considerazione da fare sul tenore di grassi è inoltre che percentuali troppo elevate possono diminuire la digeribilità dell’alimento poichè a lungo termine hanno effetto pro infiammatorio, sopratutto a carico del colon, o per cani con difficoltà pancreatiche sono causa di cattive fermentazioni e coliti e di conseguenza intolleranza all’alimento, infiammazione intestinale cronica e feci molli.
I grassi “buoni” che hanno invece effetto anti infiammatorio sono gli acidi grassi insaturi EPA e DHA, e sarebbe bene integrarli regolarmente fornendoli tramite integrazione con appositi oli o ingredienti di origine marina.

LA FIBRA. I tenori analitici possono essere estremamente variabili nella dieta. La maggior parte dei mangimi contiene intorno al 2-3 %. Dalla quantità di fibra nella dieta dipenderà il volume delle feci prodotte.
Ha un importante compito di regolazione della velocità di transito intestinale, dell’assorbimento di tossine e acidi biliari e modulatorio sulle fermentazioni del microbiota.
Elevati tenori di fibra rendono una dieta meno digeribile, appetibile e meno calorica. Talvolta in alcuni animali soggetti alla obesità, o a disturbi di motilità o assorbimento, sono però fondamentali mangimi con elevati tenori di fibra (7-8%)

LE CENERI. Sono rappresentate dagli integratori e dalle farine di ossa. Diminuiscono l’appetibilità dell’alimento e se le farine di ossa sono eccessive diminuisce anche la digeribilità generale e quindi la qualità dell’alimento.
In un buon mangime mediamente le ceneri non superano l’8%
Quando guardiamo l’etichetta dovremmo, per la scelta di un prodotto di qualità, valutare il rapporto tra proteine e ceneri ed il rapporto tra calcio e fosforo.
Dividendo la percentuale proteica con quella di ceneri, un buon prodotto avrà un valore tra 3 e 5. Più il numero sarà basso e maggiore sarà la quantità di farina di ossa inserita nel prodotto e quindi sarà indice di scarsa qualità.

L’equilibrio calcio fosforo invece come sappiamo è fondamentale per l’organismo durante la crescita ma è anche molto importante nella vita adulta.
Il rapporto calcio fosforo dovrebbe essere indicato sulla etichetta del prodotto e può essere calcolato dividendo il contenuto di calcio con quello del fosforo. È consigliato per il cucciolo 1:1 , mentre per l’adulto 1,6:1
Squilibri di questi elementi nell’adulto possono portare a calcolosi urinarie, calcificazioni anomale, rarefazioni ossee. Studi recenti ci dicono che i picchi di fosforo persistenti provenienti dalla dieta sono responsabili a lungo termine della insorgenza di insufficienza renale. Questo ultimo punto è ancora più importante per i possessori di gatti, perchè mentre nel cane è stato stabilito da FEDIAF il rapporto calcio fosforo da non superare (ed a cui ormai quasi tutti i produttori mangimistici si attengono), per il gatto non ci sono ad oggi linee guida ufficiali sui tenori di calcio/fosforo e quindi poche ditte si auto limitano.

I CARBOIDRATI. Sono ingredienti inseriti per aumentare il contenuto energetico e come riempitivi e per questo motivo alcuni mangimi piu scadenti ne inseriscono molti (perché è una materia prima che costa molto meno della carne) �Le aziende non sono obbligate a scrivere la percentuale di carboidrati nell’alimento. Quindi una volta sommate tutte le altre componenti analitiche (inclusa l’umidità) scoprirete la percentuale di carboidrati presenti nella crocchetta.
Recentemente sono andati di moda prodotti grain free o low carb di pari passo alla maggiore attenzione in umana verso patologie come la celiachia e con la diffusione delle diete keto.
Molte persone fanno confusione pensando erroneamente che questi prodotti siano privi di carboidrati che invece sono sempre presenti, anche talvolta in grandi quantità, ma sotto forma di legumi come soia o lenticchie.
Nella maggior parte dei cani non c’è ad oggi reale vantaggio nel somministrare questi prodotti (l’intolleranza al glutine è infatti molto rara nel cane) ed è ad oggi ancora dibattuto il loro utilizzo per la potenziale correlazione con lo sviluppo di cardiomiopatia dilatativa da carenza di taurina se non correttamente integrata nel mangime grain free (correlazione ad oggi non dimostrata) .
La tipologia di carboidrati utilizzati (grain free o no) non va quindi intesa come indice di qualità del mangime, piuttosto dovremmo fare attenzione alla loro quantità, che come abbiamo visto nel post della scorsa settimana in un carnivoro non può rappresentare il primo ingrediente sul cartellino.

Come sempre ci sono poi i casi particolari in cui diverse patologie intestinali si possono controllare o risolvere con mangimi appositi.
Talvolta questi mangimi sono “estremizzati” su una componente analitica piuttosto che su un’altra.
Es: mangimi per insufficienza renale ed epatica hanno tenori di proteina estremamente bassi, mangimi per coliti fibro responsive hanno percentuali di fibre molto elevate, mangimi per insufficienza pancreatica e malassorbimento del piccolo intestino hanno tenori di grassi e carboidrati estremamente bassi ecc
Tali mangimi non vanno quindi intesi come di scarsa qualità poiché si discostano parecchio da quanto abbiamo spiegato fin ora, ma hanno uno specifico scopo curativo .
Le più moderne linee guida infatti hanno portato ad una drastica riduzione dei trattamenti antibiotici per la cura delle patologie intestinali croniche, che prima invece venivano somministrate in modo esteso con un effetto di ulteriore impoverimento del microbiota ed il rischio di cronicizzazione ulteriore.
Grazie all’utilizzo di queste diete c’è la possibilità di intercettare e curare ormai la maggior parte delle patologie intestinali.
Se quindi il vostro cane manifesta disturbi intestinali cronici, il mio invito è quello di non cedere alla “pillola magica” ma procedere sempre prima con un corretto approfondimento diagnostico e successivo trial dietetico dedicato e integrazione al microbiota.

Nel prossimo post.. le slide con qualche cartellino per fare qualche confronto e capire nella pratica cosa guardare! 🙂

Indirizzo

Turin

Orario di apertura

Lunedì 08:00 - 20:00
Martedì 08:00 - 20:00
Mercoledì 08:00 - 20:00
Giovedì 08:00 - 20:00
Venerdì 08:00 - 20:00

Telefono

+393391200664

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Giulia Cibrario Medico Veterinario pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a Giulia Cibrario Medico Veterinario:

Video

Condividi