Accademia di Agricoltura di Torino

Accademia di Agricoltura di Torino Ente Morale L’Accademia di Agricoltura di Torino fu fondata nel 1785, due anni dopo l’Accademia delle Scienze, in un periodo di prevalente cultura illuminista.

Il nome originario era “Società di Agricoltura” e aveva lo scopo di promuovere e migliorare lo sviluppo delle tecniche agricole e tendeva a risolvere problemi economici, della produzione agricola e dell’occupazione secondo i concetti illuministici e fisiocratici di quel periodo. L’attività accademica venne mantenuta e potenziata in epoca napoleonica, nel periodo della Restaurazione divenne organ

o ufficiale di consulenza in materia agraria del Governo piemontese e poi, dopo l’Unità, di quello italiano, consulenza che durò fino al 1868, anno in cui fu istituito a Roma il Consiglio Superiore dell’Agricoltura. La Società svolse anche attività didattica e scientifica a favore degli agricoltori, la ricerca sperimentale venne svolta dapprima in un orto di proprietà sito in zona Crocetta e poi in altro terreno situato nella zona Valentino- San Salvario. Nel 1927 l’Accademia entrò in possesso di un podere di 27 ettari, formato da terreni circostanti l’Abbazia di Vezzolano (Asti), azienda che è utilizzata attualmente per studi ed esperimenti in collaborazione con l’Istituto per la Meccanizzazione agricola del C.N.R. Hanno fatto parte dell’Accademia numerose personalità scientifiche tra cui Michele Buniva, Giovan Battista Balbis, Vincenzo Virginio, i chimici Amedeo Avogadro e Ascanio Sobrero, l’ingegner Galileo Ferraris, il medico Giulio Bizzozzero, i botanici Oreste Mattirolo e Beniamino Peyronel, il veterinario Edoardo Perroncito nonché Camillo Cavour e Luigi Einaudi. L’Accademia possiede un importante patrimonio librario specializzato di notevole rilevanza scientifica e storica, soprattutto per il periodo relativo al Settecento e Ottocento. L’Accademia ha sede in Palazzo Corbetta Bellini di Lessolo. Le sale sono state recentemente restaurate e aperte al pubblico per visite guidate al percorso museale. L’Accademia conserva infatti alcune collezioni storiche tra cui la raccolta di frutti artificiali di Francesco Garnier Valletti disegni preparatori e note dello stesso autore, una storica collezione di minerali e una significativa raccolta di microscopi bacologici e da dissezione. Oggi l’Accademia continua nella sua attività di studio e di ricerca su problemi agronomici grazie a memorie presentate in sede o in collaborazione con l’Accademia delle Scienze e l’Accademia di Medicina di Torino, e organizza Convegni su temi di attualità in collaborazione anche con l’Università, con gli Enti Locali e in special modo con la Regione Piemonte.

domenica 2 febbraio
29/01/2025

domenica 2 febbraio

lunedì 27 gennaio alle 16:30 palazzo Comunale di Tortona si parla  della diffusione della Popillia japonica
22/01/2025

lunedì 27 gennaio alle 16:30 palazzo Comunale di Tortona si parla della diffusione della Popillia japonica

sabato 10 gennaio 2025 convegno: Il ruolo delle associazioni fondiarie nel contrasto dell'abbandono del territorio.
14/01/2025

sabato 10 gennaio 2025 convegno: Il ruolo delle associazioni fondiarie nel contrasto dell'abbandono del territorio.

buon week end
11/01/2025

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11/01/2025
primo giorno d'inverno
21/12/2024

primo giorno d'inverno

20/12/2024

Il Triangolo della Tessitura del Suolo è uno strumento essenziale per chi lavora nel campo dell'agronomia! È incredibile come un semplice grafico triangolare possa fornire così tante informazioni utili sulla composizione del terreno.

Riassumendo:

- **Componenti principali**: Argilla 🟤, limo ⚪, sabbia 🟡.
- **Proporzioni**: Il triangolo consente di visualizzare le proporzioni di ciascuna componente.
- **Utilizzo**: Classificare il tipo di suolo, che influisce su irrigazione, fertilizzazione e pratiche colturali.
- **Esempio**: Un terreno con 30% di argilla, 40% di limo e 30% di sabbia è classificato come suolo di tessitura franco-argillosa.

Con questo strumento, gli agronomi possono prendere decisioni informate sulla gestione del suolo, migliorando così la produttività agricola e la sostenibilità ambientale.

18/12/2024
15/12/2024
13/12/2024

Questo ritratto, uno dei più belli del Seicento fiorentino, fu eseguito dall’enfant prodige Carlo Dolci che, quindicenne, frequentava la bottega di Jacopo Vignali. Così si desume dalla scritta riportata ul retro del telaio: 'Fatto da Carlino Dolci in età di anni XV'. Il personaggio effigiato è probabilmente Stefano della Bella, celebre artista fiorentino noto per la sua avvenenza, stimatissimo autore di incisioni raffiguranti feste di corte e scene di genere. La giovinezza prorompente di Stefano, ancor più accentuata dalla posa di tre quarti e dalla luce proveniente da sinistra, trionfa nel giubbone di raso, ornato di ricami preziosi e dal collare a “lattuga” ampio e morbido, così come voleva la moda del tempo. Eppure, nonostante la meticolosa e proverbiale cura descrittiva di Dolci, ciò che spicca sopra ogni cosa è la profonda indagine psicologica condotta sull’espressione appassionata del protagonista, con gli occhi luminosi, il moto della testa appena girata verso di noi, la piega morbida e seducente delle labbra. Carlo Dolci avviava così una fiorente attività di ritrattista che nel corso della sua lunga carriera l’avrebbe reso noto e assai apprezzato, anche fuori dall’Italia.



🎨 Carlo Dolci (Firenze 1616 – 1686), Ritratto di Stefano della Bella, Galleria Palatina, Palazzo Pitti.

13/12/2024

Il 10 e il 18 dicembre venite a trovarci in Archivio!
Vi aspettiamo dalle 19 alle 22 per visitare i saloni juvarriani, il Museo storico e la Biblioteca antica e approfondire le vicende costruttive dei Regi Archivi.

Ingresso libero
piazza Castello 209
ultimo ingresso 21:30



Archivi d'Italia Direzione generale Archivi Ministero della Cultura

13/12/2024

Gestione agroecologica, biosoluzioni e microbioma della rizosfera, tecnologie di precisione e modelli di supporto alle decisioni. Queste sono alcune delle tematiche approfondite durante la giornata studio promossa dal Progetto Agritech, dall'Accademia dei Georgofili e dall'Accademia Nazionale Italia...

13/12/2024

Seule plante à pouvoir pousser sur le Mont Olympe, après la bataille contre les Titans, elle préfère les milieux montagneux et rocheux. Ses fleurs sont aussi appelées "Désespoir des peintres". La saxifrage rejoint cette semaine l'herbier de Gallica.
https://gallica.bnf.fr/blog/09122024/la-saxifrage
Léon Marret, Les fleurs de la Côte d'Azur. 1926 : https://c.bnf.fr/V8U

Indirizzo

Via Andrea Doria, 10
Turin
10123

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 13:00
Martedì 09:00 - 13:00
Mercoledì 09:00 - 13:00
Giovedì 09:00 - 13:00
Venerdì 09:00 - 13:00

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L’Accademia di Agricoltura di Torino fu fondata nel 1785, due anni dopo l’Accademia delle Scienze, in un periodo di prevalente cultura illuminista. Il nome originario era “Società di Agricoltura” e aveva lo scopo di promuovere e migliorare lo sviluppo delle tecniche agricole e tendeva a risolvere problemi economici, della produzione agricola e dell’occupazione secondo i concetti illuministici e fisiocratici di quel periodo. L’attività accademica venne mantenuta e potenziata in epoca napoleonica, nel periodo della Restaurazione divenne organo ufficiale di consulenza in materia agraria del Governo piemontese e poi, dopo l’Unità, di quello italiano, consulenza che durò fino al 1868, anno in cui fu istituito a Roma il Consiglio Superiore dell’Agricoltura. La Società svolse anche attività didattica e scientifica a favore degli agricoltori, la ricerca sperimentale venne svolta dapprima in un orto di proprietà sito in zona Crocetta e poi in altro terreno situato nella zona Valentino- San Salvario. Nel 1927 l’Accademia entrò in possesso di un podere di 27 ettari, formato da terreni circostanti l’Abbazia di Vezzolano (Asti), azienda che è utilizzata attualmente per studi ed esperimenti in collaborazione con l’Istituto per la Meccanizzazione agricola del C.N.R. Hanno fatto parte dell’Accademia numerose personalità scientifiche tra cui Michele Buniva, Giovan Battista Balbis, Vincenzo Virginio, i chimici Amedeo Avogadro e Ascanio Sobrero, l’ingegner Galileo Ferraris, il medico Giulio Bizzozzero, i botanici Oreste Mattirolo e Beniamino Peyronel, il veterinario Edoardo Perroncito nonché Camillo Cavour e Luigi Einaudi. L’Accademia possiede un importante patrimonio librario specializzato di notevole rilevanza scientifica e storica, soprattutto per il periodo relativo al Settecento e Ottocento. L’Accademia ha sede in Palazzo Corbetta Bellini di Lessolo. Le sale sono state recentemente restaurate e aperte al pubblico per visite guidate al percorso museale. L’Accademia conserva infatti alcune collezioni storiche tra cui la raccolta di frutti artificiali di Francesco Garnier Valletti disegni preparatori e note dello stesso autore, una storica collezione di minerali e una significativa raccolta di microscopi bacologici e da dissezione. Oggi l’Accademia continua nella sua attività di studio e di ricerca su problemi agronomici grazie a memorie presentate in sede o in collaborazione con l’Accademia delle Scienze e l’Accademia di Medicina di Torino, e organizza Convegni su temi di attualità in collaborazione anche con l’Università, con gli Enti Locali e in special modo con la Regione Piemonte.