Società agricola La Campagnola s.s. società benefit

Società agricola La Campagnola s.s. società benefit produzione biologica di ortaggi, erbe aromatiche, piccoli frutti produzione biologica di ortaggi, erbe aromatiche

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26/10/2024

"Salvarsi con il verde" di Andrea Mati

Consiglio la lettura di questo libro scritto dall'imprenditore Andrea Mati (vivaio Mati) che nella sua vita si occupa di "esseri viventi fragili: piante e uomini".
Mi piace riportarvi questo pensiero:

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Sostanza organica nel suolo: valido aiuto contro il cambiamento climatico
26/09/2024

Sostanza organica nel suolo: valido aiuto contro il cambiamento climatico

Se il clima cambia: iniziamo guardando al suolo
di Cristina Micheloni

Prima puntata su come l’agricoltura può adattarsi al clima che tumultuosamente, velocemente e imprevedibilmente cambia e non si può che partire dal suolo, tema che abbiamo toccato più volte nelle scorse stagioni ed oggi cercherò di mettere assieme i tanti elementi che lo rendono strategico nell’affrontare sia la siccità come le precipitazioni estreme, accumulare CO2 e tanto altro.

Un suolo con una buona dotazione di sostanza organica, o chiamatela humus se vi piace di più, mantiene una maggiore quantità di acqua e per tempi più lunghi in casi di siccità prolungata. Infatti ogni punto percentuale di sostanza organica permette, in media, di accumulare 340hl/ha di acqua e metterla pian piano a disposizione delle piante nei periodi di siccità. E’ poco? No, è tanto, è quel che basta per superare 20-30 giorni senza pioggia, ed è solo l’1%, se facciamo di meglio, sa va sans dire… per dire, un terreno di media pianura, gestito con criterio per la produzione di seminativi può arrivare al 3% e anche un po’ di più.

L’effetto della sostanza organica si esplica attraverso la capacità degli acidi umici di assorbire tanta acqua (fino a 20 volte il loro peso) ma anche attraverso il miglioramento della struttura del terreno, che, quando arriva troppa pioggia in tempi ristretti, torna buona per il drenaggio. In sintesi, quando piove tanto l’acqua viene in primis assorbita e poi, l’eccesso, drenato senza compromettere la struttura del terreno, che significa senza provocare frane o smottamenti e senza troppa erosione.

La sostanza organica del suolo è il più efficiente modo per stoccare carbonio e impedire che vada in atmosfera, mitigando così l’effetto dell’agricoltura sul cambiamento climatico.

La sostanza organica è “cibo” per i tantissimi organismi che nel suolo vivono, ricordiamoci che un quarto della biodiversità sta proprio nel suolo, e, attraverso loro si trasforma in nutrimento per le piante, proprio quando e come le piante lo necessitano, evitando lisciviazione e perdita di nutrienti che si trasforma in inquinamento delle falde.

Bando alle ciance, come si porta sostanza organica nei suoli? Intanto cerchiamo di non perderla, ossidandola. Il che significa ridurre o evitare le lavorazioni aggressive con rivoltamento della zolla (qui Stefano Bortolussi ci dirà come fare!), poi portiamoci tutto quello che è sostanza organica pulita (senza residui di antibiotici, di fitofarmaci, di plastica, di metalli pesanti… ) o coltiviamocela in loco. Nello specifico scenderemo nelle prossime puntate.

Intanto vi segnalo che lunedì 23 settembre, giornata Europea del Biologico, c’è un bellissimo docu-film sul tema al Visionario di Udine: Commond Ground diretto da Rebecca Harrell Tickell e Joshua Tickell e prodotto da Julian Lennon, Diana Ladd, Rosario Dawson. È stato insignito di numerosi premi, tra i quali anche il Tribeca Film Festival, riprende e approfondisce il messaggio del precedente film degli stessi registi, Kiss the Ground, ma aggiunge una pragmatica visione di speranza attraverso soluzioni concrete per sanare un sistema planetario in crisi. È un viaggio tra i pionieri dell'agricoltura biologica rigenerativa negli USA che, con radicalità e coraggio, propongono e attuano diverse tecniche per riportare in salute i suoli ed emanciparsi
dall'egemonia delle big companies del settore agroalimentare.

Ci vediamo al cinema?

https://www.aiab.fvg.it/2024/09/16/23-settembre-2024-terza-edizione-della-giornata-europea-dellagricoltura-biologica/

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Un bell'articolo della Presidente Aiab FVG che presenta il suo programma dei prossimi mesi. Seguite anche voi i suoi post su "Vita nei campi"

Come può l’agricoltura adattarsi al cambiamento climatico
di Cristina Micheloni

Ben ritrovati a tutte e tutti, mentre siamo in condizioni meteo ancora pienamente estive, con la vendemmia già ben avviata e, pensate un po’, la raccolta delle olive già iniziata in Spagna. Insomma che il cambiamento climatico non stia galoppando e che non condizioni pesantemente le nostre vite e, ancor di più, le vite di chi lavora in agricoltura, è innegabile. L’imprevedibilità climatica è una spada di Damocle sulla sovranità alimentare e sulla sicurezza alimentare. Per mettere a terra il concetto: picchi di alte temperature, ritorni di freddo primaverili, lunghi periodi con caldo torrido, assenza di precipitazioni, eventi meteo estremi come grandine, piogge intense concentrate in brevi periodi, tornadi e vento forte…. mettono a rischio tutte le colture e gli allevamenti e, di conseguenza il lavoro agricolo e la sua redditività, il che significa poter continuare a fare i contadini o gli allevatori oppure no. A cascata, questo condiziona la possibilità di tutti noi di avere a disposizione cibo sano, buono e locale. Sull’ultimo aggettivo vale la pena di aggiungere un tassello: poichè il cambiamento climatico è un problema ovunque, anche le produzioni agricole a noi distanti sono a rischio, quindi non ci venga la malaugurata e sciocca idea di vedere una via d’uscita nell’importazione del nostro cibo in futuro.

Fine della predica domenicale, allora facciamo qualcosa? Come consumatori e come contadini qualcosa si può fare ed è non nascondere la testa sotto la sabbia e, da un lato riconsiderare le abitudini alimentari, dall’altro sperimentare e applicare misure di adattamento al cambiamento climatico. Ci sono diverse esperienze ed in questo i biologici sono in prima fila nella sperimentazione, ma anche la ricerca europea sta investendo sul tema.

Questa stagione di Vita nei Campi la dedicherò proprio all’illustrazione di pratiche, tecniche ed idee, con un piede nell’agronomia classica ed uno nell’innovazione, proprio per provare a condividere percorsi agricoli, ma anche alimentari, che ci possano dare un margine di tranquillità di fronte all’imprevedibilità climatica. Qualche esempio? Diversificazione, uso degli alberi per creare microclimi, fonti alimentari diverse per una zootecnia estensiva, sostanze a protezione delle foglie affinchè non subiscano scottature, oppure modi diversi di potare. Insomma diversi elementi con cui costruire una strategia agricola e dove il suolo è sempre più protagonista. Infatti, proprio la gestione oculata del suolo può essere la chiave per accumulare acqua a sufficienza per far fronte a periodi prolungati di siccità, ma anche assicurare una struttura tale, del suolo stesso, da resistere alle piogge intense ed evitare pericolosi, dannosi e costosi fenomeni di erosione e frane. Sempre il suolo è il luogo dove ha più senso stoccare carbonio, senza la necessità di inventarsi costose tecnologie, in modo da contribuire anche alla mitigazione del cambiamento climatico.

Insomma il suolo, la sua gestione e la sua consapevole cura rimarrà il cuore di tanti ragionamenti e di diverse puntate… ma come poteva essere diversamente?

Per iniziare a scoprire alcuni progetti europei di ricerca sul tema:

• climatefarmdemo.eu
• organicclimatenet.eu
Attenzione che sono iniziati da poco, quindi I materiali saranno caricati sui rispettivi siti in modo progressivo.

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Indirizzo

Via Campagnola 24
Udine
33100

Orario di apertura

Mercoledì 10:00 - 12:00
Sabato 10:00 - 12:00

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La nostra storia

Nella prima periferia di Udine sud c’è una bellissima area agricola, quella che in passato era conosciuta come gli orti di Udine; lì, nel 2017 si presentò l’opportunità di acquistare un bell’appezzamento di terreno coltivato a seminativo. Era il luogo ideale che si adattava al nostro progetto di azienda agricola multifunzionale. Trasformare un terreno a seminativo in un centro aziendale vocato all’autoproduzione di ortaggi ed erbe aromatiche, con percorsi sensoriali fra fiori, frutta e piccoli frutti non è un obbiettivo semplice ma ci stiamo lavorando e si vedono già i primi frutti! Abbiamo deciso di partire subito con la conversione dei terreni al biologico ed abbiamo adottato varie tecniche di coltivazione dal biodinamico all’agricoltura naturale. L’azienda è un piccolo laboratorio di biodiversità in cui previlegiamo le varietà antiche sia per gli alberi da frutto che per gli ortaggi. Vendiamo direttamente su prenotazione poiché i prodotti li raccogliamo direttamente in campo: dal campo alla tavola!

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