16/03/2023
STOP ALLA SENTENZA DI MORTE PER MJ5
Fugatti e la storia dell’orso. Sì, perché le posizioni del Presidente della PAT in merito all’abbattimento degli orsi pericolosi per la tutela della sicurezza delle persone lascia un pò perplessi.
Anzitutto a oggi non si registrano uccisioni da parte degli orsi di esseri umani, a fronte di diversi abbattimenti - legali e non - da parte dell’uomo.
Certo, ci sono state delle aggressioni, ma a ben vedere la concausa è sempre da imputare all’uomo. Mamme orse che proteggono i loro cuccioli, reazioni di orsi spaventati da esseri umani o dai loro cani. Definirli veri e propri attacchi è un eufemismo: non vorremmo davvero credere che se un orso volesse attaccare una persona, questa riuscirebbe a tornare a casa con le proprie gambe. Invece assistiamo puntualmente a ricostruzioni di epiche battaglie corpo a corpo con i plantigradi, dove il malcapitato riesce a fuggire dopo aver sferrato qualche calcio o pugno. Insomma, o un orso è meno pericoloso di un rottweiler o evidentemente non si tratta di attacchi veri e propri.
In secondo luogo, se si volesse davvero tutelare l’incolumità delle persone, perché non si investe sulla prevenzione? Un esempio su tutti è l’introduzione dello spray anti orso.
Ampiamente utilizzati negli Stati Uniti dove nei parchi naturali si può incontrare grizzly, il fratello maggiore dei nostri orsi bruni, si è rivelato efficace nel 94% dei casi. Un dato che dovrebbe far riflettere.
Perchè quindi un governatore, la cui priorità dovrebbe essere la tutela dei propri concittadini, non fa di tutto per metterli in sicurezza chiedendo a gran forza al governo di introdurre in Italia questi dispositivi, ma reagisce solo in seguito ad “aggressioni” emanando condanne a morte?
Appare dunque evidente che la pratica ormai essere prassi in Trentino, quella di trovare la prima scusa per abbattere l’orso di turno, non sia una soluzione eticamente sostenibile, ma neppure a livello amministrativo accettabile.
Occorre adottare politiche di prevenzione, a 360 gradi, per tutelare cittadini, turisti, ma anche orsi.
L’orso MJ5 è un orso di 18 anni, considerabile anziano, che per tutta la sua vita non ha fatto male a nessuno.
Risvegliato dal letargo ha avuto la sfortuna di incappare nel più pericoloso degli animali: l’uomo. Ha reagito, ma per difendersi, non per attaccare. Ripeto, o crediamo davvero che un orso abbia un potenziale offensivo inferiore ad un cane da guardia, o evidentemente non si trattava di un attacco.
Chiedo quindi a Fugatti, sebbene con poche speranze, di ritornare sui suoi passi e sospendere la sentenza di morte nei confronti di MJ5.