16/05/2020
Assolutamente d’accordo 👍👍👍👍👍
Qualche giorno fa ricevo una email interessante di una ragazza che mi segue sul blog e di cui naturalmente non farò il nome. Scrivo questo post perché dopo averci pensato a lungo, ritengo sia doveroso fare delle precisazioni che coinvolgano tutti, proprio in merito a quella email. L’argomento era la “gestione naturale” che alcuni maneggi fanno basandosi sulle linee guida di personaggi che fanno del vero terrorismo psicologico alla gente più inesperta, sostenendo che i cavalli andrebbero tenuti tutti scalzi e ad un regime dietetico stretto (niente mangime, poco fieno magro e sterpaglie), proprio come i Mustang americani, altrimenti rischiano di sviluppare la laminite. La laminite??? Ma cosa stiamo dicendo???
A questo punto trovo sia importante, e per me doveroso, fare delle precisazioni:
La laminite è una patologia dei piedi molto grave che può svilupparsi a seguito di una dieta sbagliata, in genere troppo abbondante di cereali, o in seguito a prolungate cure con alcuni farmaci (steroidi), ma non è certamente così frequente da farne un motivo per affamare i cavalli. Cavalli sani e alimentati bene non sono a rischio di laminite!
I Mustang americani sono cavalli che vivono allo stato brado in un territorio gigantesco dove sono liberi di spostarsi in branco e mangiare quello di cui sentono di avere più bisogno, cosa che in qualsiasi paddock italiano con poca erba e “sterpaglie” non possono ovviamente fare.
Malgrado questo hanno prospettive di vita che non superano i 10 anni di vita, un po’ per le malattie, le ferite infette (gli stalloni combattono tra di loro e si feriscono), le parassitosi e… i problemi ai piedi. Quindi non sono certamente un modello a cui ispirarsi, perché onestamente i nostri cavalli, alimentati e curati adeguatamente, vivono anche oltre i 30 anni.
Quindi, mi raccomando, non fate che il vostro amore per i cavalli e l’approccio simil-naturale diventi vero fanatismo. I cavalli devono mangiare bene, non troppo né troppo poco, e fare una vita adeguata che gli permetta di tenere vivi i loro istinti naturali (alimentazione, movimento e rapporti sociali con i loro simili), senza però voler estremizzare il tutto, camuffando una gestione che alla fine è solo economica, con una finta “gestione naturale”, vaneggiando su possibili laminiti per convincere i clienti più ingenui.