
01/10/2024
“Mamma e papà mi accompagnavano tutti gli anni in treno dalla nonna per l'estate e poi tornavano a casa con lo stesso treno l'indomani.
Una volta cresciuto, dissi ai miei genitori: “Sono già grande, cosa dite se quest'anno provo andare dalla nonna da solo? " Dopo un breve dibattito, i miei genitori furono d'accordo. Eccoli in piedi sul marciapiede della stazione, salutando, dando l'ultimo consiglio dal finestrino, mentre io continuavo a ripetere: “Sì, lo so, lo so, l'avete già detto cento volte ...!" Il treno stava per partire e mio padre: - "Figlio, se improvvisamente ti senti male o sei spaventato, questo è per te!" - E mi mise qualcosa nella tasca. Ora ero solo, seduto in carrozza, senza genitori, per la prima volta, guardando qualcosa dal finestrino. Intorno, persone estranee spingevano , facevano rumore, entravano nello scompartimento, uscivano, il bigliettaio che faceva commenti sul fatto che fossi solo, qualcuno mi guardava anche con dispiacere. Improvvisamente mi sentii a disagio e ogni volta sempre più. Ora ero spaventato. Abbassai la testa, mi rannicchiai in un angolo del sedile, le lacrime cominciano a scendere.
In quel momento ricordai che mio padre mi aveva messo qualcosa in tasca. Con mano tremante cercai a tentoni e trovai un pezzo di carta, lo aprii e lessi:"Figliolo, sono nell'ultima carrozza ..." È così che nella vita dobbiamo lasciare andare i figli, fidandoci di loro, ma dobbiamo essere sempre nell'ultima carrozza in modo che loro non abbiano paura ... Per essere vicini - finché saremo vivi ...”
Martino