Cani, Gatti & Co. 3.0

Cani, Gatti & Co. 3.0 Notizie e informazioni sugli animali secondo il punto di vista di un Veterinario
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25/08/2022

"Vecchio e solo, pensai che un cane avrebbe colmato la mia esistenza.
Lo trovai randagio, sporco, affamato, gli feci una carezza, mi seguì senza timore.
Ora è il mio cane, io sono il suo padrone.
Gli parlo, lui mi risponde lambendomi le mani.
"Fido domani non avremo da mangiare, la pensione è finita, avremo da aspettare!".
Arriva quel giorno benedetto, in fila, con gli altri pensionati, il libretto sgualcito dal tempo, stretto tra le mani, aspetto il mio turno. Fido scodinzola contento.
Lui sa che oggi mangeremo di più e un poco meglio.
È già inverno. È fredda la mia casa senza fuoco. Lui mi sta vicino e mi riscalda. L'inizio della primavera ci trova uniti a ringraziare il sole, mentre dal cuore, mi nasce una preghiera: "Grazie Signore di aver creato il cane..."❤

Testo e foto : Autore Sconosciuto

15/07/2022
05/07/2022

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ESPERIENZE … SPINOSE!La lotta delle spigheNella bella stagione, chi vive in campagna non può rinunciare a una bella pass...
18/06/2022

ESPERIENZE … SPINOSE!
La lotta delle spighe

Nella bella stagione, chi vive in campagna non può rinunciare a una bella passeggiata nei campi col proprio cane; ma anche i cittadini provano piacere a portare i propri amici ad assaporare un po’ di fresco nei giardinetti sotto casa.
E quindi?
E’ necessario prestare la massima attenzione se, già durante la passeggiata, o al ritorno, il nostro cane presenta segni di insofferenza acuta: starnutendo ripetutamente, zoppicando o non appoggiando un arto a terra oppure, ancora, scuotendo violentemente la testa.
In tutti questi casi, il denominatore comune potrebbe una “malefica spiga”.
In genere, questi frammenti vegetali appartengono più comunemente al genere Hordeum murinum, detto anche orzo selvatico o, volgarmente, definiti col termine “forasacchi”. La caratteristica fondamentale di questi incursori vegetali, sta nella loro conformazione molto simile a un arpione, il che li rende capaci solo di avanzare e procedere con la loro punta in avanti. E’ così che si inseriscono sempre più profondamente nel condotto auricolare, si infilano senza possibilità di regredire negli spazi interdigitali o, peggio ancora,nelle cavità nasali dei malcapitati,”cani fiutatori”; di solito, in questo caso, si tratta di amstaff – boxer – pastori tedeschi, ecc. ovvero di cani dotati di una impressionante forza aspiratrice, che solleva letteralmente le spighe adagiate sul terreno e le convoglia direttamente nelle narici.
Poiché è ormai assodato che le aziende di giardinaggio, falciano l’erba ma lasciano i residui a seccare sul terreno, diventa pressoché impossibile prevenire l’ingresso delle spighe nelle varie cavità dell’organismo.
L’unico consiglio che mi sento di offrire, è quello di non tentare soluzioni fai da te come:
• inserire dell’olio nelle narici
• istillare gocce otologiche nelle orecchie
servirebbe solo a lubrificare le aree interessate, favorendo la progressione del corpo estraneo e peggiorando la situazione.
Uno scuotimento del capo, uno starnutire insistente o un leccamento delle zampe senza pace, consigliano di recarsi al più presto dal veterinario, per ispezionare la parte interessata e procedere all’eventuale estrazione dell’intruso.
Un ultimo consiglio, può capitare che l’estrazione della spiga risulti particolarmente dolorosa e si renda necessaria una sedazione. In questo caso, non somministrate assolutamente acqua o cibo a Fido: il rischio anestetico è 10 volte superiore se affrontato a pancia piena!

Non per vantarci...ma qualcosa la facciamo anche noi!
30/04/2022

Non per vantarci...ma qualcosa la facciamo anche noi!

WORD VETERINARY DAY

Oggi, 30 aprile, si celebra la 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗠𝗼𝗻𝗱𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗲𝘁𝗲𝗿𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶𝗮.

Questa giornata è stata istituita dall'𝗢𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗠𝗼𝗻𝗱𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲 𝗮𝗻𝗶𝗺𝗮𝗹𝗲 per celebrare la Professione Veterinaria.

I Medici Veterinari svolgono un ruolo fondamentale 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘁𝘂𝘁𝗲𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲 e del benessere di tutti gli animali e per la salvaguardia della salute pubblica, come l'attuale pandemia ha evidenziato in modo drammatico.

Oggi è un'occasione in più per ringraziare tutti I Medici Veterinari per il 𝗽𝗿𝗲𝘇𝗶𝗼𝘀𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝘁𝗼 che apportano, ogni giorno, alla nostra società 💙

“Bongo “il flagello di DioDove osano solo i cuccioliEd eccoci alle solite! Trovo un messaggio sul mio cellulare che mi m...
29/04/2022

“Bongo “il flagello di Dio
Dove osano solo i cuccioli
Ed eccoci alle solite! Trovo un messaggio sul mio cellulare che mi mette al corrente di quanto è accaduto alla Cri. Anche se questo dovrebbe essere il mio giorno di riposo, l’immagine giuntami via Whats App è troppo sbalorditiva per non essermi stata trasmessa tempestivamente dal collega di turno in ambulatorio.
Dovete sapere che la Cri ha un sesto senso e tutti gli animali pazzi sembrano passarsi la voce e mettersi in fila per entrare nelle sue grazie, e Bongo non fa eccezione.
Si tratta di un Pastore del Caucaso di circa quattro mesi, irruento come un cucciolo, musone innocente da cucciolo, ma anche…cervellino da cucciolo. E cosa può fare un cucciolo che si annoia e possiede la creatività di un Pastore del Caucaso, che per di più appartiene alla Cri?
Si interessa a dei sassi! Ma non due o tre come sarebbe logico attendersi, bensì 4 o 5 Kg! Sì non è un errore, il pazzoide esagerato ha dedicato non so quanto tempo e impegno a fare una scorpacciata di ghiaia del vialetto di casa.
Adesso Bongo è in ambulatorio, pieno come un uovo, stomaco e intestino letteralmente invasi da sassi che vanno eliminati, in qualche modo, per evitare lesioni da sovraccarico ai visceri.
Ci consultiamo rapidamente il collega in clinica e il sottoscritto, per poi decidere (consci del rischio) di ridurre il danno inducendo Bongo a vomitare: almeno una parte dei corpi estranei verrà eliminata!
Risultato positivo e svuotamento dello stomaco! Adesso dobbiamo indurre Bongo a eliminare il resto dei sassi contenuti nell’intestino. E così con qualche aiuto farmacologico ma, soprattutto, con la complicità di una dieta adatta a favorire lo svuotamento dei visceri, il giorno dopo l’intestino di Bongo è libero dal pesante fardello.
E così, via per altre avventure e guai sia del cucciolo caucasico che della Cri!

24/04/2022

Finalmente si torna in acqua coi nostri cani. Lunedì 25 Aprile all’idroscalo di Milano. E sarà bellissimo. Ferruccio e Reef "CHI ADDESTRA IL CANE?"
In spiaggia tutti si innamorano dei nostri compagni a 4 zampe, sorpresi del grande affiatamento con il proprio conduttore. E spesso ci chiedono: "Chi addestra il cane?"
In realtà la domanda non è corretta perché vengono addestrati, o meglio formati, sia il cane che il proprietario.
Gli Istruttori della SICS guidano la coppia attraverso un protocollo formativo basato sul gioco, denominato Full Relationship Training (addestramento in piena relazione).
La relazione collaborativa con il proprio cane viene esaltata e perfezionata anche attraverso la condivisione di esperienze e giochi tra cane e proprietario.
Potremmo quindi asserire che in realtà è soprattutto il proprietario ad "addestrare" il suo cane, proprio attraverso le attività condivise con lui, sotto il costante controllo degli Istruttori.

CUCCIOLI  DEVASTANTIQuando non sono proprio i migliori Amici dell’UomoFantastici, divertenti, imprevedibili, i nostri cu...
20/04/2022

CUCCIOLI DEVASTANTI
Quando non sono proprio i migliori Amici dell’Uomo

Fantastici, divertenti, imprevedibili, i nostri cuccioli riescono a essere anche de perfetti “guastatori”.
Pur avendo a che fare con loro da molti anni, non sono ancora riuscito a comprendere il loro f***e interesse per gli oggetti più disparati.
Unico fine comune è la distruzione +/- completa dell’oggetto del oro amore. Già da soli possono essere micidiali ma quando si riuniscono in “squadra” diventano insuperabili, dei veri artisti del crimine.
Che fare: sorridere, arrabbiarsi, Punirli? A dire il vero non so quale possa essere il giusto atteggiamento, so solo che a un primo moto di rabbia fa seguito uno sconfinato senso di comprensione.
Per quanto mi riguarda, faccio una fatica enorme per non scoppiare a ridere ed essere così un ulteriore elemento diseducativo.
Forse, l’unica strada è attendere che maturino con l’età, oppure ricorrere all’aiuto di un educatore cinofilo potrebbe essere una elegante via d’uscita… prima che diventi troppo tardi!

IL TERRORE VIENE DALL’UCRAINAAnche gli animali fuggono dalla guerraPremessaL’attuale situazione bellica, che coinvolge l...
16/04/2022

IL TERRORE VIENE DALL’UCRAINA
Anche gli animali fuggono dalla guerra

Premessa
L’attuale situazione bellica, che coinvolge l’Ucraina in 1000 modalità, vede migliaia di uomini e donne che intraprendono viaggi incerti e faticosi verso territori più sicuri. Questo atto disperato vede quali vittime non solo gli esseri umani ma anche i loro amici animali, in particolare quelli d’affezione come cani e gatti.

Situazione in Ucraina
Secondo le informazioni fornite dal Ministero della Salute, dal Centro di Referenza della Rabbia dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, purtroppo l’Ucraina (secondo dati aggiornati al 2021) ha denunciato 132 casi di rabbia nei mammiferi selvatici (prevalentemente volpi) ma addirittura 265 casi negli animali domestici, di cui 109 cani e 130 gatti. Poiché questa casistica ha interessato tutto il territorio Ucrainico, è legittimo considerare l’epidemia come diffusa su tutto l’ambito nazionale

Il Passato in Italia
Fin dagli anni ‘70 l’Italia è riuscita a liberarsi dal problema della Rabbia su tutto il suo territorio, tuttavia nel 2008 si è verificata una recrudescenza della malattia nella sua forma silvestre (selvatica), dovuta proprio a epidemie scoppiate in Ucraina e in altri Paesi dell’Est.
La preoccupazione nasce dal fatto che il virus della Rabbia è in grado di effettuare il cosiddetto “salto di specie” e l’esito dell’infezione è letale sia per gli animali che per gli uomini, se non viene riconosciuta immediatamente. Il contagio è molto facile e avviene attraverso la penetrazione della saliva dell’animale ammalato, mediante morsi o graffi o anche soltanto all’ingresso attraverso ferite pre-esistenti.

Il Presente in Italia
Il Ministero della Salute, uniformandosi a quanto disposto dal regolamento europeo n. 576 del 2013, ha trasmesso una nota a Regioni, Servizi Veterinari e associazioni animaliste che vieta l’introduzione in Italia di cani e gatti ospitati in rifugi/canili o, comunque, provenienti dall’Ucraina ma non aggregati ai relativi proprietari o detentori. Pertanto, le persone giunte sul ns. territorio nazionale devono comunicare all’indirizzo e-mail [email protected] la specie e il numero di animali al seguito, il microchip degli stessi (se possibile), il nome del proprietario e l’indirizzo italiano, anche se provvisorio.

Cosa Succede agli Animali
L’accoglienza è garantita e la segnalazione alle autorità è a posteriori. A questo punto, gli animali giunti in Italia devono affrontare un periodo di quarantena (definito anche “isolamento fiduciario”).
In omaggio al concetto di tracciamento, le linee guida ministeriali prevedono:
• animali microchippati e vaccinati con antirabbica
◦ prelievo di sangue per la titolazione degli anticorpi contro la rabbia
▪ in caso di esito positivo → periodo di osservazione trimestrale
▪ in caso di esito negativo → periodo di osservazione semestrale
• animali non microchippati e non provvisti di certificato antirabbico
◦ impianto immediato del microchip
◦ vaccinazione immediata contro la rabbia
◦ periodo di osservazione almeno trimestrale
I cani potranno essere condotti al di fuori dell’abitazione, ma sempre al guinzaglio e dotati di museruola. I gatti, invece, verranno tenuti confinati in appartamento per tutto il periodo dell’osservazione.

Avvertenza
Secondo alcune autorità veterinarie e civili ci viene annunciata una diffida ad accogliere animali proposti attraverso social e affini, giunti in Italia e provenienti dall’Ucraina in modo irregolare, senza documenti vaccinali, eventualmente portati in salvo con staffette, perché non vi sono garanzie sanitarie.
Se doveste trovarvi in una di queste situazioni o ne aveste notizia, è opportuno avvisare l’ASL di competenza, per sottoporre gli animali a tutti gli adempimenti sanitari previsti, in quanto i sintomi dell’infezione non sono immediatamente identificabili.

Anche se brilla il sole, l'acqua è ancora ora un po' freddina... ma a loro non interessa!
13/04/2022

Anche se brilla il sole, l'acqua è ancora ora un po' freddina... ma a loro non interessa!

Pronti per il lavoro in acqua. Non vediamo l’ora. E sarà bellissimo

IL CALDO CHE UCCIDEAlcune disattenzioni costano careI gatti, si sa, sono capaci di nascondersi in modo incredibile. Li h...
26/03/2022

IL CALDO CHE UCCIDE
Alcune disattenzioni costano care
I gatti, si sa, sono capaci di nascondersi in modo incredibile. Li hai lì sotto i tuoi occhi e non li vedi. Ti guardano silenziosi e impassibili dalla loro postazione e sembrano quasi divertirsi alle nostre spalle, mentre ci affanniamo a chiamarli, a blandirli col cibo e a sbirciare sotto i mobili per indovinare dove si sono cacciati.
Ricordo ancora col sorriso sulle labbra il giorno in cui un gatto grigio, sfuggito dalle braccia della proprietaria, ci ha impegnati in una “caccia “ in ambulatorio senza riuscire a scovarlo. Solo dopo un’ora di vani tentativi, una collega (la più gatta tra noi) decide di sollevare gli occhi e vede il malefico felino che, appollaiato sull’apparecchio radiologico, ci sbirciava beffardo. Chissà cosa avrà pensato vedendoci affannati, a frugare in ogni angolo, e a interrogarci con gli sguardi.
Ultimamente, invece, ci siamo trovati di fronte a una tragedia sfiorata quando Lillo, un bel gattone nero, ha sperimentato un po’ di giri nell’essiccatore dei panni. Nella sua testa da gatto cosa c’era di meglio che intrufolarsi e appiattirsi tra i vestiti, in un luogo buio e caldo? Chissà invece il terrore quando lo sportello si è chiuso e la macchina si è messa in moto! Io ho potuto vedere le sue zampette e le sue unghie distrutte dal vano tentativo di cercare una via di fuga!
Ho ancora fisso nelle mente il suo sguardo incredulo, che testimoniava lo spavento per l’esperienza vissuta. Ma, come si suol dire, era ancora lì a raccontare quanto gli era capitato: cosa che a molti suoi amici non è più possibile. Il tutto grazie allo spirito d’osservazione e all’orecchio fino del suo padroncino che, dapprima ha notato la sua assenza, e poi ha sentito i miagolii provenire dalla lavanderia
Morale, quando dovete accendere strumenti come lavatrici o essicatori prestate la massima attenzione perché quei fessacchiotti dei gatti amano nascondersi nei punti e nei luoghi più bui e meno esplorabili, come gli armadi...ma questi sono relativamente sicuri, in quanto restano fermi e non si mettono in moto elettricamente!

TOMMASO CHIUDE GLI OCCHIQuando non ti abitui mai a mettere la parola fine!L’esperienza personaleRicordate l’ultimo testo...
10/03/2022

TOMMASO CHIUDE GLI OCCHI
Quando non ti abitui mai a mettere la parola fine!

L’esperienza personale
Ricordate l’ultimo testo sul Buon Ponte?
Quasi fosse un segno del destino, un paio di giorni dopo quella comunicazione, mi sono trovato nella condizione di dover comunicare ai proprietari di un cagnone meraviglioso, la triste sentenza ecografica di una neoplasia cardiaca, malattia che gli aveva già procurato devastanti danni secondari.
Sconvolti dal referto, i proprietari hanno optato per un’eutanasia immediata, nel contempo, non hanno voluto assistere il proprio cane in questo ultimo frangente.

Al posto dei proprietari
A questo punto mi sono ritrovato da solo, con le lacrime agli occhi, a sorreggere il testone di Tommaso (così l’avevo ribattezzato), mentre questo colosso di 50 kg si abbandonava tra le mie mani, le mani di un estraneo, l’unico però rimasto a dimostrargli affetto sincero e rispetto, in quel momento estremo!
Buon Ponte a te, Tommaso

BUON PONTEConsiderazioni da uno studio americano sul momento più delicato della vita di un animaleInfo da un amicoQualch...
25/02/2022

BUON PONTE
Considerazioni da uno studio americano sul momento più delicato della vita di un animale

Info da un amico
Qualche giorno fa un caro amico ha condiviso con me un meraviglioso testo riguardante l’eutanasia, in cui si sottolinea l’importanza che paziente-proprietario-veterinario siano tutti presenti nella fase cruciale dell’ultimo addio.

Testo condiviso
Gli animali domestici, a quanto pare, hanno “ultimi desideri” prima di morire ma questi sono conosciuti solo dai veterinari che fanno addormentare animali vecchi e malati.
L’utente di Twitter Jesse Dietrich ha chiesto a un veterinario quale fosse la parte più difficile nel suo lavoro.
Lo specialista rispose senza esitazione che la cosa più difficile per lui era vedere come gli animali vecchi o malati cercassero i loro proprietari con gli occhi prima di morire. Il fatto è che il 90% dei proprietari non vuole stare in una stanza con un animale morente. Le persone se ne vanno in modo da non vedere il loro animale andarsene; tuttavia non si rendono conto che, proprio in questi ultimi istanti, il loro animale domestico ha più bisogno di loro.
I veterinari chiedono ai proprietari di essere vicini gli animali fino alla fine.
E’ inevitabile che muoiano prima di te. Non dimenticare che eri il centro della loro vita. Forse erano solo una parte di te, ma sono anche la tua famiglia. Non importa quanto sia difficile, lasciarli.
Non abbandonarli a morire in una stanza con uno sconosciuto, in un posto che non gli piace. E’ molto doloroso per i veterinari vedere come gli animali non riescano a trovare il loro proprietario durante gli ultimi minuti di vita. Non capiscono perché il proprietario li ha lasciati. Dopotutto, avevano bisogno della sua consolazione.
I veterinari fanno tutto il possibile per assicurarsi che gli animali non siano così spaventati, ma sono completamente estranei a loro.
Non essere un codardo perché è troppo doloroso per te. Pensa al tuo animale. Sopporta questo dolore per il loro bene. Stai con loro fino alla fine
Tricia Mo’orea
(Immagini tratte da "Il mio cane è leggenda)

LA TUTELA DELL’AMBIENTE E DEGLI ANIMALI ENTRA IN COSTITUZIONELa Camera approva la proposta di legge costituzionale per f...
18/02/2022

LA TUTELA DELL’AMBIENTE E DEGLI ANIMALI ENTRA IN COSTITUZIONE
La Camera approva la proposta di legge costituzionale per far spazio alla Tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali

Con un voto storico, l’ 8 febbraio 2022 la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di legge costituzionale che modifica due articoli della Costituzione (il 9 e il 41) per integrare la Tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali ai principi fondamentali della nostra Repubblica.
La riforma, già approvata dal Senato nel novembre 2021, è entrata subito in vigore e non è sottoponibile a referendum, poiché votata da oltre i due terzi del Parlamento.
Prima della riforma, l’articolo 9 recitava:”La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Da oggi, ai beni da tutelare si aggiungono: “L’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
L’articolo 41 dispone invece che l’iniziativa economica privata non possa svolgersi in modo da recare danno. Oltre che alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana (limiti già presenti in Costituzione), anche alla salute e all’ambiente.
Una vera e propria rivoluzione copernicana per l’ambiente, la cui salvaguardia entra così ufficialmente in legislatura, ponendo le basi per uno sviluppo futuro sostenibile e per un adeguamento della legislazione passata.
(Tratto integralmente da Innovet Veterinary Innovation pubblicato su www.innovet.it)

MA COSA STA SUCCEDENDO?Storie di Viltà UmanaUltimamente, mi capita spesso di trascorrere i weekend in ambulatorio soprat...
14/02/2022

MA COSA STA SUCCEDENDO?
Storie di Viltà Umana

Ultimamente, mi capita spesso di trascorrere i weekend in ambulatorio soprattutto, in quello che viene definito “regime di pronto soccorso”.
In questi frangenti può succedere di tutto: coliche da freddo, dovute agli sbalzi di temperatura, morsi per liti tra animali, ferite o fratture dovute a incidenti stradali; ma il fatto più odioso, soprattutto perché odioso e perverso è l’avvelenamento. E non già quello dovuto all’ingestione accidentale di sostanze tossiche o velenose malgestite o custodite con superficialità.
Mi riferisco, piuttosto, alle situazioni dolose, dove una mano criminale ha disseminato sul territorio esche avvelenate, con l’intento di “liberarsi” di altri esseri viventi, infliggendo loro atroci agonie e sofferenze di vario grado.
Mai come in questi tempi ci capita di rispondere a richieste d’aiuto basate proprio su evenienze di questo tipo, in grado di trasformare una gioiosa passeggiata nel preambolo di una tragedia. Devo ammettere che i proprietari tengono sempre sotto stretto controllo i loro beniamini, tanto da accorgersi se stanno rovistando in “qualcosa di proibito”.
In ogni caso, a parte alcuni veleni ormai in disuso da anni, e quindi di difficile riscontro, il campanello d’allarme deve sempre squillare ogni volta che, al ritorno dalla passeggiata (soprattutto quando il cane si è allontanato nei campi), ci si trova di fronte a:
• Vomito improvviso, magari con sangue
• Episodi severi di diarrea
• Abbondante bava alla bocca
• Tremori in tutto il corpo
• Mucose pallide
Sono tutti segni clinici che potrebbero indicare l’assunzione di sostanze tossiche e che vanno verificati con l’aiuto del veterinario, anche con l’ausilio di esami di laboratorio in grado di far chiarezza sull’accaduto.
L’invito quindi è: godetevi pure le passeggiate insieme all’amico a 4 zampe, ma fate in modo che il vostro occhio vigile sia sempre all’erta, pronto a cogliere ogni particolare sospetto.

I MATUSALEMME A 4 ZAMPELa splendida novitàGiorno dopo giorno, vengono portati in ambulatorio animali che sembrano ancora...
24/01/2022

I MATUSALEMME A 4 ZAMPE

La splendida novità
Giorno dopo giorno, vengono portati in ambulatorio animali che sembrano ancora giovani ma, quando i proprietari dichiarano l’età dei loro “cuccioli”, restiamo sbalorditi.
Si avvera così la profezia che alcuni relatori americani, nel corso di alcuni congressi di una trentina di anni fa, andavano enunciando; il loro invito era: “cercate di specializzarvi nelle malattie degli animali anziani e nelle loro variazioni comoortamentali”. E noi, un po’ increduli, stavamo alla finestra per controllare se si trattasse di una vera previsione o di una...pura fantasia!
Oggigiorno possiamo dire che avevano ragione e, grazie alle cure mediche nonché al miglioramento nutrizionale, i 16/17 anni non rappresentano più l’eccezione; anzi, capita sempre più frequentemente di visitare pazienti che sfiorano i 20 anni.
Questi Matusalemme spesso raggiungono i loro traguardi in condizioni più che invidiabili, testimoniate anche da esami di laboratorio superlativi.

Quando le rose hanno anche le spine
Qualche altra volta non siamo così fortunati, e la situazione è più traballante di quanto ci si potrebbe aspettare o, meglio, di quanto i proprietari siano disposti ad accettare.
E qui nasce un sommesso attrito tra le aspettative dei familiari dell’animale e la visione “scientifica” del veterinario: i proprietari incapaci di accettare il declino del proprio amico e il veterinario che cerca di tenerlo in vita, valutando però anche le eventuali sofferenze del paziente e la qualità della vita residua.
In questo delicato momento, il confronto tra affetto e diligenza medica diventa difficilissimo, soprattutto perché entrano in gioco molteplici fattori che mettono a dura prova il rapporto trai 2 protagonisti umani nei confronti del quadrupede, con l’unica finalità del benessere, ma con atteggiamenti e aspettative diverse.
Dalla parte dei proprietari
Confesso che anch’io mi sono “accontentato” dello stato di salute della mia cagnona Mira, tentando ogni cura possibile per alleviarle il dolore e spostando sempre più in là la decisione di lasciarle “attraversare il ponte”. Però, quando è arrivato il vero momento dell’addio, ho smesso di essere l’amico di sempre e ho dovuto lasciare il passo al raziocinio del veterinario. Forse per me la soluzione è stata facilitata dal fatto che il problema era mio e solo a me toccava l’onere della decisione.
Quando, invece, il veterinario non può agire secondo scienza e coscienza, l’onere della decisione finale ricade su chi possiede meno competenze mediche ma, soprattutto, è stordito dalla speranza che il proprio amico a zampe sia davvero immortale!

20/01/2022

ONOTERAPIA (Parte 2)
Sempre a proposito della Pet Therapy asinina
Obiettivi
Gli interventi assistiti con gli animali hanno lo scopo di creare uno stato di benessere per la persona che viene coinvolta, nello specifico nelle seguenti aree:
• psichica, autostima, autocontrollo, percezione sensoriale, gestione delle emozioni, affettività.
• cognitivo-intellettiva: apprendimento, controllo delle risposte riflesse, capacità di previsione, adeguamento all'ambiente; concentrazione sul compito attribuito, attenzione, comprensione, memoria;
• socializzazione: condivisione delle esperienze, partecipazione al gruppo, cooperazione;
• psicomotoria: equilibrio, sviluppo muscolare, coordinazione, riflessi, controllo delle stereotipie, orientamento spazio-temporale;
• comunicazione: comunicazione verbale e non verbale, linguaggio assertivo, intenzionalità.
Ulteriori obiettivi:
• Sviluppare capacità relazionali con l'animale tramite linguaggio non-verbale.
• Accedere al proprio mondo emotivo mediante il rapporto con l'animale.
• Sviluppare consapevolezza di sé e dell'Altro.
• Accrescere la capacità di prendersi cura dell'Altro.
• Sviluppare l'autonomia nelle scelte personali e nelle attività con l'animale
• Sviluppare capacità empatiche e di aiuto reciproco
• Migliorare le condizioni fisiche, psicologiche ed emotive degli assistiti
• Ritrovare la propria dimensione affettiva tramite la relazione con l'asino.
Destinatari degli interventi
Sono rivolti a tutti quei soggetti che possono beneficiare di un percorso educativo o di cura, in cui si ritiene che la relazione con l'animale scelto possa facilitare il raggiungimento degli obiettivi preposti. Importante soffermarsi sul riflettere che non vi può essere un animale o una proposta adatta ad una categoria di persone o patologie, ogni singolo intervento prevede l'instaurarsi di una relazione positiva tra la persona di cui ci si prende cura e l'animale, il quale viene scelto di volta in volta per le sue caratteristiche etologiche ed individuali.
Le caratteristiche fisiche e caratteriali dell'asino lo rendono adatto per rivolgersi a soggetti che soffrono di disturbi della personalità e in generale a cardiopatici ed ipertesi, a persone diversamente abili, bambini ed anziani, malati psichiatrici e tossicodipendenti, detenuti, sieropositivi, audiolesi, non vedenti, persone con problemi di ansia, stress, solitudine, accettazione e disarmonia emotiva. Eugenio Milonis rivela inoltre che l'onoterapia è una metodologia importantissima e utilissima da rivolgere anche a bambini: ipercinetici, depressi, aggressivi, dipendenti, bulimici e anoressici, con disturbo del sonno, con disturbo dell'attenzione, con disarmonia emotiva, Sindrome di Down, ritardo mentale.[4]
In tutte queste situazioni, la relazione con l'asino dà la possibilità al soggetto di vivere delle esperienze tattili, sensoriali, percettive ed emotive molto significative che stimoleranno il suo interesse e faciliteranno l'instaurazione di una relazione e di una comunicazione, non necessariamente verbale.
Questo autore, infatti, sottolinea come la mancanza di un'adeguata comunicazione, o meglio una difficoltà nelle relazione affettiva, sia la causa principale dei disturbi precedentemente elencati.

Metodologia
Attività di contatto "a terra"Gli interventi vengono svolti all'interno dell'asineggio, ovvero il maneggio degli asini. Questo luogo è un ampio spazio che offre notevoli garanzie di sicurezza. In questo ambiente, che presenta una dimensione stimolante e creativa, le attività svolte principalmente con l'animale stesso sono sia individuali che di gruppo. Tutte le attività di gioco ed esercizio vengono organizzate e strutturate da un operatore, accompagnato talvolta da un assistente. All'inizio della terapia è importante che l'asino e la persona selezionata per la terapia si conoscano e si scelgano a vicenda, non è infatti possibile forzare l'interazione o rendere l'animale un passivo oggetto di cura. Nei primi momenti in cui il bambino entra nel recinto è possibile notare come gli asini sfilino autonomamente di fronte a esso e in seguito si allontanino da lui placidamente, ad eccezione quasi sempre di almeno uno, il quale appare più incuriosito e in cerca dell'interazione con quella specifica persona. Questo è definito il momento della scelta, nel quale il bambino si percepisce come accettato dall'animale per quello che è, comprese tutte le sue problematiche. Avviene dunque un'alchimia all'interno di questo incontro che porta entrambi i soggetti a creare un legame d'affetto reciproco. È una cosa che non può essere spiegata, ma solo vissuta.
Questo è uno dei molti motivi per cui viene scelto questo specifico animale, ovvero per la sua propensione ad instaurare relazioni anche con soggetti con problemi o con bambini molto piccoli.

GLI ESAMI DI LABORATORIOSolo un costo o un metodo sicuro per  monitorare la salute animale?Chi sonoNon posso nasconderlo...
12/01/2022

GLI ESAMI DI LABORATORIO
Solo un costo o un metodo sicuro per monitorare la salute animale?

Chi sono
Non posso nasconderlo, appartengo a una categoria di veterinari non proprio “fresca” e, ai miei tempi, ci facevano considerare gli esami di laboratorio come delle “prove ancillari” ovvero come un corollario a una serie di valutazioni cliniche.
Per contro, le nove generazioni di colleghi tendono, a mio parere, a eccedere col lavoro di laboratorio, spesso attivandolo prima ancora di aver concluso i presupposti di un esame clinico.

IPPAM
All’Università ci davano gli insegnamenti per mettere in atto l’acronimo IPPAM; nel dettaglio: ispezione, palpazione, percussione, auscultazione e misurazione. Solo al termine di questa sequenza si può affermare di aver gettato le basi di una indagine medica.
Tuttavia, la precisione diagnostica di oggigiorno, si è evoluta a tal punto da pretendere un impegno ben più intenso di quello profuso in passato, facendoci utilizzare sussidi diagnostici un tempo impensabili quali l’ecografia, l’endoscopia, la TAC, la Risonanza Magnetica e … ovviamente gli esami di laboratorio che, a loro volta, sono divenuti più performanti e precisi.

L’invito
Ora, per amore di chiarezza. mi sento di formulare un invito rivolto sia ai proprietari che ai colleghi: 1) ai primi di non voler tenere, a tutti i costi, il basso profilo solo per risparmiare, ma di consentire gli approfondimenti che conducano a una diagnosi precisa e a una altrettanto precisa terapia; 2) ai secondi di seguire i dettami della vecchia IPPAM e di ricorrere gli approfondimenti in modo lecito, senza “operare a tappeto” perché, visti i tempi che corrono, è opportuno aver rispetto delle finanze altrui; agendo solo dopo essere stati autorizzati dai proprietari.

Che fare!
Ovviamente ciò non significa che il veterinario, valutando malamente il potenziale economico di un determinato proprietario, possa arrogarsi il diritto di non proporre determinate procedure o esami ritenendoli troppo gravosi per l’interlocutore del momento.
In definitiva, forse è meglio che noi si agisca “secondo scienza e coscienza”, proponendo tutte le strade più opportune, pronti però a sentirci rifiutare alcune proposte perché non attuabili per le finanze del proprietario.

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Siziano
27010

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“Amici dei miei amici, Buonasera!” Lo ricordate? No?

“Amici dei miei amici, Buonasera!” Lo ricordate? No?

Ebbene, questo è il saluto che Angelo Lombardi lanciava dalla televisione, agli albori delle Trasmissioni RAI: un antesignano della divulgazione scientifica in Italia! E io, bambino dell’epoca, guardavo estasiato questo “omone”, che gestiva con naturalezza animali di tutte le specie e dimensioni.

Forse, proprio allora è germogliato il seme che mi ha portato a considerare la Veterinaria come il mio unico scopo professionale; e della Veterinaria ho esplorato i vari campi e le molteplici sfaccettature.

Bene, ora che ho immagazzinato tutta questa esperienza, mi sembra opportuno e doveroso condividerla con chiunque ami gli animali come me.

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