16/01/2024
Era appena scattata la mezzanotte a Napoli.
In strada e per le piazze scoppia l’inferno dei botti di S. Silvestro. Colpi di ogni genere, petardi, scintille, boati simili a bombe in ogni quartiere. L’assurda tradizione dei botti dura per diversi giorni, anche nel quartiere Barra alla periferia di Napoli dove, tra un botto ed un altro, Viola scappa cercando riparo. Viola è meticcio amato da tutto il quartiere, un cane libero che tutti conoscono. Nessuno però ha pensato a lei in quelle ore di fuoco e polvere da sparo.
Il suo cuore sarà andato a mille, Viola scappa lontano, cerca di evitare lo scoppio di ogni petardo e per disperazione si getta in mare.
Salvatore sta facendo il cameriere quando sente alcuni passanti urlare di aver visto un cane nuotare vicino il lungomare. Così Salvatore senza pensarci un attimo raggiunge la riva, saltando su una barca avvista il cane e con alcuni fischi attira la sua attenzione. Viola stremata e con un briciolo di energia si avvicina al suo “Salvatore”.
Ha nuotato per ore nelle acque gelide di Mergellina, tremolante e con gli occhi lucidi viene accudita e rifocillata.
Viola adesso sta bene ed è tornata all’affetto del suo quartiere e (coincidenza) anche di un altro Salvatore, un uomo che si prende cura di lei rispetta la sua libertà.
Purtroppo per molti altri cani il giorno di San Silvestro è stato il giorno della loro fine, traumi spesso fatali hanno spezzato la gioia di molti padroncini, e fermato il cuore di molti cuccioli. Tutto e solo per una stupida ed evitabile tradizione.
Viola ci ricorda quanto sia importante rifletterci su.
Antonio Federico per Umanità Illustrata