Dermatofitosi felina, una zoonosi molto insidiosa
Oggi vogliamo parlarvi della dermatofitosi felina, da molti conosciuta come “tigna” del gatto, ricordiamoci che queste micosi sono delle zoonosi, conoscerle è molto importante, perché possono essere trasmesse all’uomo, il cane anche, può essere infetto ed essere elemento infettante .
Questo micillo trovato per strada, viene portato a casa per essere adottato, dopo una settimana i componenti della famiglia presentano delle lesioni cutanee ( come vi abbiamo riportato nel post su Instagram ), le classiche lesioni ad anello della micosi che ci fanno subito pensare a questa zoonosi.
Le tigna è, infatti, molto contagiosa: il pelo e le spore fungine che cadono dall’animale provocano l’infestazione dell’ambiente. Non è indispensabile, quindi, che si verifichi un contatto diretto per la diffusione dell’agente eziologico: un gatto può infestarsi sdraiandosi su un tappetino utilizzato da un animale contagiato qualche giorno prima.
Come abbiamo fatto diagnosi ?
Dal video potrete vedere come abbiamo eseguito l’esame attraverso l’utilizzo della lampada di Wood: il mantello dell’animale viene osservato in una camera buia con una lampada a luce ultravioletta; la presenza di una fluorescenza verde-mela, tipica di alcuni ceppi di M. canis, può suggerire un esito positivo per la tigna.
La terapia della dermatofitosi felina prevede l’impiego di un fungicida per via orale (come itraconazolo e griseofulvina), prescritto dal veterinario, per un periodo di almeno sei settimane. L’approccio sistemico è da associare a trattamenti locali (lozioni, shampoo o schiume a base di solfuro di calce, enilconazolo o miconazolo).
Le superfici non lavabili possono essere trattate con prodotti antifungini spray specifici; ciò che non può essere decontaminato, invece, andrebbe eliminato. Inoltre, se il locale è dotato di aria condizionata, è consigliabile disinfettare le bocchette d’aerazione e cambiare i filtri presenti nell’ambiente.
Ci raccomandiamo di non
Ogni giorno abbiamo una storia da raccontare, forse più di una, ma quelle a lieto fine sono le nostre preferite. Questa è la storia di due chihuahua, sono Billy e Yoghi. Billy è venuto a trovare Yoghi durante il suo ricovero di ben 5 giorni, ed era felicissimo di incontralo.
Crediamo fortemente nel potere dell’amore, in tutte le sue forme, ragion per cui speravamo che Yoghi incontrando il suo fratellino acquisito Billy durante l’orario di visita dei pazienti, potesse farsi forza per superare la malattia.Cerchiamo durante i ricoveri dei lungo degenti di creare un ambiente quanto più familiare possibile, non trascuriamo mai l’aspetto emotivo dei nostri pazienti costretti per cause di forza maggiore a passare giorni lontano da casa, ci leghiamo a loro, e durante il periodo della degenza per quanto estemporaneo possa essere diventano un pò anche i nostri animali. Proviamo a compensare, a modo nostro, la distanza da casa, gli concediamo qualche minuto di relax sul divano, coccole e grattini a sufficienza per cercare di non farli sentire mai soli.
Il fatto che oggi Yoghi sia tornato a casa, ci piace pensare che sia dovuto anche a questo, e per quanto non siano in grado di esprimerlo a parole, non significa che non ce lo comunichino a modo loro. Vi basterà guardare questo video. Sono trascorsi giorni duri, Yoghi è arrivato in clinica ipoglicemico e isotermico, con una bruttissima peritonite e una pressione così bassa che rilevarla è stata un’impresa, la sua prognosi è stata per giorni fortemente riservata. La terapia intensiva è stata dura, ma queste immagini sono il nostro regalo più grande, vederlo tornare a casa dal suo fratellino Billy e dalla sua famiglia di riscalda il cuore.
Vi auguriamo di passare il Natale che si appresta ad arrivare felici ed uniti più che mai 🐶 🎄
Questa domenica, in emergenza abbiamo sfornato 7 cornetti, uno più buono di un altro 😍🤤