Buckwild Cane Corso Kennels

Buckwild Cane Corso Kennels Buckwild Cane Corso Kennel is small family run Kennel in Monroe Nc that strives to meet AKC standard Intelligent, he is easily trained.
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Committed to Excellence

The Cane Corso Breed The Cane Corso as a protector of his property and owners is unequaled. Noble, majestic and powerful his, presence is impressive. He is docile and affectionate to his owner, loving with children and family.

04/17/2024

Update from owner Tony Brown and Buckwild's Pressure at 6 months

Puppy update from owner Jessica Ann Baker and Buckwild's Nola at 6 months
04/17/2024

Puppy update from owner Jessica Ann Baker and Buckwild's Nola at 6 months

Puppy update from owner Jan Solomine and Buckwild's Ozzie now 6 months old
04/17/2024

Puppy update from owner Jan Solomine and Buckwild's Ozzie now 6 months old

03/22/2024
03/22/2024

Puppy update from owner Shanda Esmonde and John Brandt with Buckwild's Cynder. This is too cute! I swear these dogs think they are people ❤️

03/18/2024
03/07/2024
02/26/2024
02/21/2024

TORNIAMO SUL NOME

Quando negli anni 1970 ho iniziato la mia ricerca sulla razza allora molto rara, come mia unica guida era una lettera di Giovanni Bonatti di Mantova nella quale riportava quanto comunicatogli dal prof. Francesco Ballotta. Di questa razza nella lettera non c’era il nome, l’unica indicazione era che si trattava di qualcosa reminiscente il cane da presa maiorcheno. Il nome “Cane Corso”, ma anche “Cane da Corso”, l’ho imparato dalla gente di Foggia, da quelli che ancora ne possedevano qualche esemplare. Il Bonatti che NEI PRIMI TEMPI ha continuato a seguire il recupero della razza ha subito pensato di ribattezzarla “Dogo Pugliese”. Ma io mi sono opposto perché cambiandole il nome avrebbe significato una interruzione culturale, uno stacco tra la tradizione e il nuovo contesto cinofilo istituzionale dove il cane era in procinto di essere introdotto. È quello che è successo tra Maremmano e l’Abruzzese; tra Mastino Napoletano e Cane da Presa. Purtroppo, se si è salvato il nome non altrettanto si può dire della morfologia, poiché il diavolo ci mette sempre la coda, in quanto il cane corso voluto dall’ENCI non possiede la conformazione tradizionale bensì mostra la chiara influenza del Boxer (v. Otello).
Ma torniamo alla denominazione. Stabilito che la razza si chiami “cane corso”, ci si chiede da dove salta fuori questo nome? Quale è la sua radice? In merito ci sono due errori principali di interpretazione; una antica, una recente. Quella antica vuole che il cane abbia origine dalla Corsica. L’errore proviene dall’opera dello svizzero Conrad Gesner, Historiae Animalium, 2a ed. 1603. Il brano che ci interessa così recita:

“Questi cani vengono dalla Corsica in Italia, ma si trovano specialmente a Roma dove vengono usati contro cinghiali e bovini selvatici”.

Il trattato di zoologia del Gesner fu il lavoro più importante sull’argomento dopo la Historia Animalium di Aristotele e di conseguenza tutti gli autori successivi vi attingono e lo citano. Il Gesner per compilare un opera così vasta dovette ricorrere al contributo di numerosi esperti. Uno delle sue fonti sull’argomento cani fu l’inglese John Kay che compilò per lui il “De canibus britannicis”, testo che ebbe poi fama propria. Altro materiale sull’argomento il Gesner lo prese dallo scritto di un gran signore napoletano, il conte di Conversano e duca di Nardò Belisario Acquaviva (1464-1528). Ed è da questo autore che il Gesner prese l’errore che poi si propagò nella bibliografia successiva. Nel “De venatione et de aucupio”, Napoli, 1519, l’Acquaviva scrisse il seguente sul cane corso:

“Dell’aspetto e delle caratteristiche dei cani per prendere gli animali selvatici.
C’è un terzo genere di cani che per la loro grossezza sono poco atti alla corsa e che in lingua volgare mastini vengono chiamati. Plinio dice che provengono dall’Albania mentre altri danno la Corsica come loro patria. Sono di animo aggressivo e capaci di affrontare qualunque fiera. Vanno apprezzati i seguenti punti: sguardo vivo; cervice e testa potenti; con il labbro superiore che avanza su quello inferiore; occhi di fuoco; narici ben aperte; che escano fiamme quando il cane spalanca la bocca; il collo gonfio e petto largo come nel leone; i piedi larghi con unghie dure in modo da far presa sul terreno mentre sopraffanno il selvatico. Con questo genere di cani il cacciatore potrà facilmente prendere ogni sorta di selvaggina.”

Sulle ipotesi dell’Acquaviva sulle origini del mastino/cane da presa va precisato che l’Albania di Plinio il Vecchio era una regione sul versante orientale del Caucaso da non confondere con l’Albania attuale pure nota nell’antichità per i suoi grandi cani i quali dalle osservazioni di Aristotele presero il nome di “molossi”. L’errore, poi, sulla Corsica si spiega da se dato che in italiano “corso” è l’abitante di quell’isola.

L’errore, invece, dei nostri giorni sull’etimologia del nome lo fa derivare, per una specie di assonanza maccheronica, dal latino “cohors”, con il quale termine si può intendere un luogo recintato, oppure una unità militare, la decima parte di una legione romana. Il problema qui è che quando il latino si è tramutato in italiano, il luogo recintato è divenuto “corte” e l’unità militare “coorte”, ma in nessun caso da “cohors” si è arrivati a “corso”. Ciononostante, ai fans piace molto l’idea del cane della “cohors”, che subito è assurto a cane dei legionari romani, per giungere ad essere il “mastino di guerra”! Nonostante le mie continue ricerche non sono mai riuscito a trovare la benché minima testimonianza che l’antenato del nostro cane fosse impiegato nel proelio dall’esercito dell’antica Roma. A titolo di consolazione, posso offrire qualche testimonianza per le epoche successive. I conquistadores in Amnerica usarono cani da presa per soggiogare gli Indios e le truppe aragonesi avevano con se dei cani corso nella guerra per la conquista del regno di Napoli nel 1443. Secondo un manoscritto del ‘300 conservato alla Biblioteca Imperiale di Parigi certi mastini venivano addestrati ad assalire il nemico portando sul dorso un vaso di rame con del fuoco. Lanciati in mezzo ai cavalli nemici avrebbero dovuto creare scompiglio e fuga degli stessi (v. figura).

Ma alla fine quale è la vera spiegazione del nome del nostro cane? Per trovare la soluzione ci ho messo un pò di tempo, tentando varie supposizioni ma tutte non soddisfacenti. Alla fine mi è capitato sotto gli occhi l’opera cinegenetica di Hans Friedrich von Flemming, Der Vollkommene Teutsche Jäger (1719), dove si legge che il mastino/cane da presa poteva essere impiegato in due modi: nella difesa della casa e famiglia, oppure in campagna con il bestiame grosso e nella caccia. Nel primo caso era definito “cane da camera” mentre nel secondo era un “cane da corpo”…….e qui mi è subito venuto da pensare che se la “p” fosse una “s” avremmo individuato il nostro cane. Se consideriamo che il termine “cane (da) corso” era già in uso nel Medioevo, e che in quel periodo in alcune parti d’Italia si parlava il provenzale dove “corpo” viene detto “cors” (Crescini, 1905), ecco che identificare il “cane da corpo” con il “cane (da) corso” viene naturale. Opinione suffragata, ad esempio, dall’equivalenza nella lingua attuale tra “corpetto” e “corsetto”. L’uso del provenzale era in uso nella Francia meridionale e nell’Italia settentrionale, ed ebbe una forte diffusione anche nel Meridione con l’arrivo di Carlo d’Angiò (1266).
Se abbiamo nel cane corso un “cane da corpo”, esiste anche un “cane da camera”? Il pensiero va subito al Mastino Napoletano nella sua versione non caricaturale. Di questo ho parlato in un mio post precedente dove riporto l’immagine del mastino personale di re Ferdinando IV, il quale cane avendo le orecchie e la coda integre dimostra di non dover correre i pericoli della caccia bensì godere di un più tranquillo ambiente domestico in veste di “cane da camera”. Quando fu scoperto nel dopoguerra il MN lo si incontrava nei cortili e magazzini dei grossi borghi del Napoletano a differenza del CC che è stato trovato nell’ambiente campestre degli allevatori di bovini di Puglia e Calabria, rispettivamente le nicchie ecologiche del cane da camera e del cane da corpo. D’altronde le differenze di stazza nei due sono rivelatrici: l’imponenza statica del MN e l’asciutta compattezza dell’atletico CC.

02/20/2024
This weekend we added another addition to the Buckwild Kennel family, Kellie Miller and family with Buckwild's Pinky
01/29/2024

This weekend we added another addition to the Buckwild Kennel family, Kellie Miller and family with Buckwild's Pinky

Black female available AKC registered born 7/23
01/22/2024

Black female available AKC registered born 7/23

2 fawn males  AKC registered born 7/23 and 1 lilac male ICCF available born 10/23. Ready for forever homes!!
01/22/2024

2 fawn males AKC registered born 7/23 and 1 lilac male ICCF available born 10/23. Ready for forever homes!!

01/04/2024

1 grey female and 1 lilac male still available for rehoming. ICCF Registered with a 2 year health guarantee. Shots UTD, dewormed,vet checked

Puppy update from Owner Sonia Cagle and Buckwild's Cain at 2 years old. Buckwild's Tyson VI x Buckwild's Cookie Monster
12/20/2023

Puppy update from Owner Sonia Cagle and Buckwild's Cain at 2 years old.
Buckwild's Tyson VI x Buckwild's Cookie Monster

Buckwild's Rza and Buckwild's Koffee litters 8 weeks and 6 weeks old. 9 males and 1 female available
12/04/2023

Buckwild's Rza and Buckwild's Koffee litters 8 weeks and 6 weeks old. 9 males and 1 female available

12/04/2023

Buckwild's Rza x Ralo and Buckwild's Koffee x Ralo litter gelling together. We have 9 males and 1 female still available

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Monroe, NC
28110

Opening Hours

Monday 9am - 8pm
Tuesday 9am - 8pm
Wednesday 9am - 8pm
Thursday 9am - 8pm
Friday 9am - 8pm
Saturday 9am - 8pm

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